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L'allarme

Manca l’acqua per le risaie, anche se non c'è la siccità

Turnazione irrigua. Un provvedimento preso oggi, mercoledì, dall’Est Sesia a causa della bassa portata del Lago Maggiore, che deve soddisfare la navigazione interna. È uno stato di emergenza che pone molte domande sull’importanza dell’agricoltura e della coltivazione del riso

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

09 Agosto 2023 - 10:24

Manca l’acqua per le risaie, anche se non c'è la siccità

Risaie

La nota arriva dall'Est Sesia, il consorzio di irrigazione novarese che invia acqua alle risaie della Lomellina. Il Lago Maggiore ha bisogno di un livello idrico superiore all'attuale, sceso per le basse temperature. Sembra un paradosso, ma è proprio così. La Dora Baltea a causa del freddo di questi giorni ha subito una forte contrazione della portata (la neve non si scioglie) e il Lago Maggiore ha invece bisogno di soddisfare un livello sufficiente di acqua per consentire gli attracchi turistici della sua navigazione interna.

Per questo l’Est Sesia da oggi è costretto a dichiarare lo Stato d’emergenza, effettuando turnazioni di acqua per le risaie, che richiedono ancora un paio di cicli di irrigazione.

Le domande del Consorzio irriguo sono legittime. Quale importanza ha la nostra agricoltura e il nostro riso? È un nodo che deve essere sciolto dalla politica.

 Ecco cosa comunica Est Sesia in merito:

L’abbassamento delle temperature di questi giorni ha determinato una pesante contrazione delle portate dalla Dora Baltea, che non potrà essere superata se non entro il fine settimana, quando è previsto di nuovo picco di caldo dell’estate più calda mai registrata in assoluto. La concomitanza della richiesta di diminuire la portata derivata dal lago Maggiore impone il passaggio alla condizione d’emergenza, dal momento che si prevedono riduzioni di circa l’80 %.

 Ai sensi del Regolamento approvato nell’Assemblea dei Delegati del 4 aprile 2023 è stata quindi oggi dichiarata l’Emergenza e affidata al Regolatore il compito di provvedere a tutte le iniziative idonee a garantire la miglior gestione della scarsa risorsa idrica.

Secondo le opinioni di tutti gli operatori del settore agricolo, la stagione si è svolta sinora regolarmente e le colture sono arrivate a oggi in condizioni di normale stato vegetativo, contrariamente a ciò che temibilmente sembrava annunciare l'inverno siccitoso, seguito alla peggior stagione meteoirrigua degli ultimi 100 anni, cui faceva altrettanto seguito la pressoché assenza di pioggia nella prima parte della stagione primaverile.

La possibilità di utilizzare già nel periodo pasquale le acque provenienti dal Lago Maggiore è stata sin dall’inizio fondamentale per garantire la sopravvivenza delle culture vernine, che le Aziende avevano deciso di mettere in campo quale rimedio alla siccità e al temuto ripresentarsi di un’estate siccitosa. Nel mese si è assistito a piogge che hanno rimpinguato i bacini di riferimento del comprensorio consortile, sebbene non si sia mai raggiunta la prevista quota di 1,35 m sullo zero idrometrico preso la diga della Miorina, scaricando le portate e i volumi in eccesso in Ticino verso il Po e l’Adriatico. Le irrigazioni dei vernini hanno poi lasciato il posto alle irrigazioni tradizionali - riso e mais. Quest’ultimo è arrivato a fine ciclo irriguo, tranne per alcuni secondi raccolti, mentre le risaie richiedono ancora un paio di cicli di irrigazione per arrivare a maturazione. In questo contesto si evidenzia l’utilizzo corretto, senza la perdita di una sola goccia, di tutta la portata necessaria sino a oggi, nel tentativo anche di recuperare parzialmente le copiose perdite pro-azienda della scorsa infausta stagione.

SERVONO REGOLE CHIARE

Oggi si sta consumando un ennesimo brutto capitolo per l’agricoltura del territorio che produce il 90% del riso nazionale, quello di essere passati all’ultimo posto della catena dei bisogni e delle priorità: dopo il consumo idropotabile, infatti dovrebbe venir l’agricoltura. Invece, con stupore oggi si scopre che il programmato e possibile raggiungimento di quota -0,50m sullo zero idrometrico all’idrometro di Sesto Calende (oggi -0,30m) è impedito dal fatto che non si potrebbe oltrepassare la quota di -0,40m pena la difficoltà per grandi imbarcazioni turistiche di attraccare e navigare per il Lago Maggiore: e quindi, dietro forti pressioni degli imprenditori e dei politici del lago destate dall’approssimarsi delle feste ferragostane e dal timore di ledere gli interessi turistici, è giunta la decisione del Consorzio del Ticino di far togliere 60 mc complessivi dalle dispense irrigue erogate, equamente ripartiti tra le due sponde, con già l’ipotesi di togliere ulteriormente portata qualora la discesa verso il - 40 non fosse sotto controllo.

Alle numerose richieste di Est Sesia di attendere qualche giorno sulla richiesta di vedersi privare di ben 30 mc/s dall'imbocco del canale Regina Elena (in questo momento di vitale importanza per la riuscita della stagione irrigatoria estiva) il Consorzio del Ticino ha opposto un secco rifiuto, attivando le riduzioni da monte e costringendo Est Sesia a manovre compensative di diminuzione della portata del Canale Regina Elena per non incidere negativamente sulle derivazioni irrigue di sponda sinistra (Naviglio Grande - Est Ticino Villoresi), che avevano già effettuato la diminuzione, esponendo i due Consorzi danneggiati a una inutile guerra fratricida.

Est Sesia si adegua pertanto alle richieste in quanto come Utente del Consorzio del Ticino non può fare altro, ma chiede con forza alle Istituzioni e alla Politica di fare delle scelte, di stabilire l’ordine prioritario dei valori e di dare regole e limiti chiari che permettano la corretta pianificazione delle risorse: i limiti della regolazione sono +1,35 e -0,50 o +1,25 e -0,40? a quanti quintali di riso italiano bisogna ora rinunciare per il comparto turistico? Il riso prodotto sulle nostre tavole deve provenire dal territorio o dall’estero? La buona qualità ambientale dei corpi idrici si ottiene controllando i processi di depurazione degli scarichi che sversano nei fiumi o lasciando più acqua in alveo (cioè impedendo agli Utenti agricoli di derivarla) per diluirli? La buona riuscita delle feste ferragostane vale gli ingenti sacrifici del comparto agricolo?

I PROVVEDIMENTI DI TURNAZIONE

1 turno: le aste della roggia Busca a valle del canale Cavour, i cavi della zona Montebello e del diramatore Vigevano avranno piena disponibilità idrica per l’erogazione delle dispense per 5 giorni a partire da giovedì 10 agosto: al termine, verranno ridotte a portata minimale sino al successivo turno senza possibilità di prelievo.

Derivazioni in aggiunta al 1° turno:  le aste dei cavi Busca, Piatti, Cattedrale, Nibbia, Panizzina, Dassi e Ricca poste a valle del canale Cavour e le dispense dello stesso canale Cavour manterranno le attuali dotazioni idriche per 5 giorni a partire da giovedì 10 agosto: al termine, verranno ridotte a portata minimale sino al successivo turno senza possibilità di prelievo.

2 turno: le aste del canale Regina Elena, del Diramatore Alto Novarese, della Roggia Biraga a valle del c. Cavour, del diramatore Q. Sella e dei suoi subdiramatori Pavia e Mortara saranno sottoposte a portata minimale sino al successivo turno senza possibilità di prelievo e avranno piena disponibilità idrica per l’erogazione delle dispense a partire da martedì 15 agosto.

 

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