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PER LE QUATTRO SEDI IN LOMELLINA
05 Ottobre 2023 - 08:00
La palazzina di viale Montegrappa sarà sede della Casa di comunità di Vigevano
Oltre 12,7 milioni di denaro pubblico da spendere solo per le quattro Case di comunità previste in Lomellina, a Vigevano, Mortara, Garlasco e Mede. Progetti già tutti approvati da Asst fino al livello esecutivo, l’ultimo, il più dettagliato. Appalti già tutti aggiudicati da Invitalia sulla base degli accordi quadro. E nessuna informazione di dettaglio su come saranno queste strutture, perno fondamentale della nuova sanità territoriale: che caratteristiche avranno?
Ai cittadini non è dato saperlo. Da mesi la redazione dell’Informatore sollecita l’Asst per conoscere maggiori particolari, senza esito. Finora si era rinviato continuamente al momento in cui i progetti fossero stati definiti. Ora lo sono, ma la musica non è cambiata. Anche l’ultima richiesta è stata elusa: «Si prosegue nel rispetto degli obiettivi regionali e si conferma il seguente cronoprogramma: 12 ottobre inaugurazione CdC Mortara, 27 ottobre inaugurazione CdC Voghera». Punto. Facendo finta di ignorare tra l’altro che quelle che si inaugurano ora sono strutture provvisorie, mentre si chiedevano delucidazioni su quelle definitive.
Eppure solo in Lomellina sulle Case di comunità si stanno investendo 9 milioni 459 mila euro di fondi europei (Pnrr), più un milione 402 mila di risorse statali del Foi, il Fondo opere indifferibili, più un milione 853 mila euro di contributi regionali. Si sa chi eseguirà i lavori, imprese provenienti da ogni parte d’Italia: la Spinosa Costruzioni generali Spa di Isernia a Vigevano, la Le.Il Costruzioni srl di Partinico (Palermo) a Mortara e Garlasco, la Icr Impianti e costruzioni srl di Roma a Mede.
Ma per fare cosa di preciso? Come verranno spesi i 3.696.540,94 euro per Vigevano, i 3.333.815,35 per Mortara, i 2.568.000 per Garlasco, i 3.116.809,35 per Mede? Non viene detto. Neppure al presidente della Conferenza dei sindaci di Asst, il primo cittadino di Mortara Ettore Gerosa, che finora non ha avuto modo di vedere alcun progetto, neanche di massima, neanche quello della sua città.
La sede (provvisoria) della Casa di comunità di Mortara, che sarà inaugurata il 12 ottobrerofondire leggi anche:
Quel che Gerosa è in grado di riferire riguarda solo questa fase transitoria, relativa alla Casa di comunità di Mortara che sarà inaugurata il 12 ottobre all’interno dell’ospedale Asilo Vittoria, in attesa che quella vera e propria sia costruita in una nuova palazzina esterna: «Di fatto nell’ex ospedale Sant’Ambrogio, in via Fagnani, non c’è più nulla. Anche le vaccinazioni sono già state spostate all’Asilo Vittoria. Negli ambulatori al primo piano della palazzina più antica sono stati ricavati spazi dedicati alla “Casa di comunità”. Qui sono per ora presenti degli infermieri denominati “Ifec” ovvero infermieri di famiglia e di comunità. Effettuano un servizio che viene attivato dal medico di medicina generale o dagli operatori dei reparti di degenza ospedaliera e degli ambulatori specialistici».
«In questa sede - prosegue il sindaco di Mortara - sarà previsto anche il Pua, il Punto unico di accesso: servirà tecnicamente per soddisfare i bisogni di salute della persona. Nei dettagli pratici sono novità che andranno a poco a poco sperimentate e attivate». Per ora nella Casa di comunità di Mortara non ci saranno invece medici di base, anche se erano previsti. Ma prima dovrà cambiare il contratto di lavoro.
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