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LA PROTESTA: SERVIZIO MALE ORGANIZZATO

Mortara: tutti in coda, in piedi, per accedere all'anagrafe

L'assessore: «Abbiamo spento il totem, che creava solo problemi. Ci sono gravi carenze di organico»

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

06 Ottobre 2023 - 10:15

Mortara: tutti in coda, in piedi, per accedere all'anagrafe

Cittadini in coda in piedi nell'androne del municipio di Mortara

Chi ha bisogno degli uffici demografici a Mortara da qualche tempo deve armarsi di tanta pazienza e disporre anche di una certa resistenza fisica. Di mattina, soprattutto al venerdì, non è infrequente vedere anche dieci o quindici persone nell’androne del municipio o subito fuori. Tutte in piedi, accalcate all’ingresso, in attesa di poter entrare. Sotto lo scalone ci sarebbero anche a disposizione ben tre sedie, che però nessuno usa. Piuttosto c’è chi, esausto, finisce per sedersi sul portaombrelli.

«Il totem che gestiva la coda ed erogava i bigliettini con l’ordine d’accesso – dice un 60enne invalido – è fuori uso da tempo. Le sedie non le usa nessuno, altrimenti non sai mai quando tocca a te. Chi prova a sedersi sullo scalone viene immediatamente redarguito e fatto alzare dal messo».

La situazione riguarda tutti gli atti dell’anagrafe per i quali c’è accesso senza prenotazione, ad esempio per un cambio di residenza. La prenotazione resta obbligatoria solo per quelli dello stato civile e per il rilascio della carta d’identità elettronica, per la quale i tempi non sono rapidi ma neanche lunghissimi: circa un mese. Ieri (mercoledì) la prima data disponibile era il 3 novembre.

«Il personale addetto – prosegue il cittadino autore della segnalazione – è ridotto all’osso. Si fanno in quattro per venirti incontro, ma sono male organizzati». Non aiuta a snellire le code anche l’orario d’apertura al pubblico ridotto: 18 ore e mezza alla settimana, con un solo pomeriggio. Il lunedì, mercoledì e venerdì gli uffici ricevono dalle 10,30 alle 13,30, il martedì dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 17,30, il giovedì dalle 9 alle 12,30. Il vicesindaco Laura Gardella, che ha tra le altre la delega ai servizi demografici, aveva pensato d’introdurre l’apertura anche al sabato mattina, a settimane alterne. S’iniziò l’11 marzo per andare avanti sino a fine anno, ma l’esperimento è stato interrotto a giugno: non c’era utenza.

«Abbiamo gravi problemi d’organico – spiega Gardella – con una dipendente in malattia da giugno e un’altra in gravidanza, che è presente solo a intermittenza e da fine mese resterà a casa in congedo di maternità». Quanto al totem precisa: «Non è guasto, siamo stati noi a decidere di spegnerlo perché creava solo problemi. L’abbiamo messo da parte senza rottamarlo perché ho visto quanto era costato». L’acquisto risale all’autunno 2019 per una spesa di 7625 euro, più 2684 annui di canone annuo di manutenzione.

«Adesso – prosegue Gardella – c’è un messo o un addetto al front-office che fa entrare le persone man mano che si liberano i posti negli uffici. Ma la ressa c’è solo la prima ora, poi si svuota. Stiamo valutando se sia il caso di introdurre la prenotazione obbligatoria anche per altre pratiche».

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