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Il ricordo
09 Ottobre 2023 - 19:30
La cerimonia in ricordo di Sandra Biscaldi. Al centro il sindaco a sinistra la dirigente scolastica e a destra l'assessore all'istruzione
Una cerimonia semplice quanto importante per la storia cittadina. Questa mattina (lunedì) nella sede dell'istituto Comprensivo di viale Dante a Mortara è stata intitolata a Sandra Biscaldi la biblioteca della scuola. La giovane professoressa perse la vita a soli 29 anni nella tragedia del Vajont, in cui perirono quasi duemila persone. Il suo corpo non fu mai ritrovato.
La frana del monte Toc provocò alle 22,39 del 9 ottobre 1963 il distacco di oltre 270 milioni di metri cubi di roccia, che precipitò con una velocità stimata intorno ai 90 chilometri orari nel bacino artificiale creato dalla diga. Questa fu scavalcata da un’onda di 50 milioni di metri cubi d'acqua con uno spostamento d’aria pari a quello creato dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima.
La fotografia di Sandra Biscaldi è stata appesa nella biblioteca scolastica
È stato il sindaco di Mortara Ettore Gerosa a ricordare la giovane professoressa mortarese. Con lui nell'atrio della scuola Media c'erano l'assessore all'istruzione Piera Angela Salsa, la dirigente dell'istituto Paola Guasco, la collega preside degli istituti superiori Omodeo e Pollini Stefania Pigorini, l'ex preside dell'Omodeo Reda Furlano. Tra i politici Michele Mazzitello, della lista civica “Viviamo Mortara”.
Il perimo cittadinoha fatto restaurare a proprie spese un'immagine di Sandra Biscaldi ritrovata nell’atrio della vecchia scuola Media Josti (Palazzi Lateranensi). La giovane professoressa mortarese di 29 anni, figlia dei titolari di una cartoleria molto conosciuta, situata in corso Garibaldi, si era trasferita da Mortara a Longarone per lavorare nella locale scuola Media dove era preside la cugina, figlia dello zio materno, Carlo Nebuloni. Quest'ultimo era un tecnico che lavorava alla diga del Vajont. Con lui scomparvero anche la moglie, la figlia oltre a Sandra Biscaldi. A Mortara il dolore per la scomparsa della giovane insegnante e dei suoi parenti fu molto sentito e i genitori non riuscirono a sopportarlo. La mamma Elsa morì un anno dopo per un male incurabile.
Per ricordare quel tragico evento la mamma di Sandra Biscaldi aveva ordinato a Caterina Bonacasa, insegnante d'arte, pittrice e scultrice una Via Crucis in formelle di bronzo. La Bonacasa era una amica della scomparsa Sandra Biscaldi. Ma quando l'opera fu inaugurata nell'abbazia (dove è tuttora presente) Elsa era già scomparsa per la malattia che l'ha colpita. Nelle formelle in bronzo, è scritta la dedica. “A ricordo della professoressa Sandra Biscaldi e dei congiunti scomparsi nella sciagura del Vajont. Longarione 9 ottobre 1963”. Questa mattina il sindaco Gerosa ha letto un ricordo dell'epoca ricavato da un articolo di stampa locale. Il nostro settimanale, vent'anni fa, a quarant'anni dalla scomparsa della professoressa, dedicò due pagine in ricordo della tragedia che colpì la docente mortarese e i suoi parenti.
Il ritratto resataurato di Sandra Biscaldi
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