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SE N'È PARLATO IN UNA SERATA ROTARY
11 Ottobre 2023 - 20:54
Gli intervenuti alla serata Rotary di ieri sera a Selva Alta
«L’anno scorso in Asst abbiamo operato oltre 200 tumori colonrettali, quasi tutti in forme avanzate. È un fallimento totale». È sconfortato il dottor Luca Del Re, primario di Chirurgia generale all’ospedale di Vigevano, che aggiunge: «Noi siamo quelli che arrivano dopo, a volte arriviamo tardi. Se la prevenzione funzionasse il nostro lavoro non esisterebbe. Invece stiamo lavorando su un ritardo diagnostico dovuto a una prevenzione secondaria tardiva, che la pandemia ha accentuato. Operare un tumore in fase avanzata ha anche costi enormemente maggiori».
Di prevenzione oncologica, in particolare per le neoplasie all’apparato digerente, si è parlato ieri in una serata organizzata a Selva Alta dal Rotary club Vigevano Mortara, con gli interventi anche di altri due primari vigevanesi: Marco Danova (Medicina interna a indirizzo oncologico) e Nadia Cerutti (Nutrizione clinica, diabetologia e malattie endocrine). Era presente lo stato maggiore di Asst, con il direttore generale Marco Paternoster, quello sanitario Francesco Reitano e quello amministrativo Paolo Puorro.
Nella serata non se n’è fatto cenno, ma i dati della prevenzione – a prescindere dal crollo registrato ovunque in particolare nel 2020 – per la provincia di Pavia sono assai negativi: per la copertura dello screening del colon retto la nostra Ats nel 2022 è stata la penultima delle otto lombarde, fermandosi al 38,2%, davanti solo all’Insubria. Altrove fanno decisamente meglio: l’Ats della Montagna arriva al 69,9%, Bergamo al 59,8%.
Il dottor Danova ha illustrato i principi della prevenzione oncologica e l’importanza dei tre screening validati (colon retto, mammella e cervice uterina). Ma soprattutto si è soffermato sulla prevenzione primaria: «Il 50% dei tumori si può prevenire con un corretto stile di vita. C’è un decalogo: moderare il consumo di alcol, non fumare, seguire una dieta mediterranea, mantenere il peso forma, fare attività fisica regolare, assumere alimenti ricchi di fibre. E anche aderire alle campagne di screening». Sulla nutrizione è poi entrata nei dettagli la dottoressa Cerutti.
Tra gli interventi conclusivi quello di Giorgio Rubino, presidente di Amf, l’associazione dei medici di famiglia di Vigevano e Lomellina: «Con la riforma ora siamo una squadra unica, non più ospedale e territorio distinti, e possiamo lavorare meglio assieme. Ma ci serve collaborazione. Ad esempio da tempo noi medici di base chiediamo il riscontro degli screening. Devo sapere quali delle mie pazienti hanno fatto la mammografia». Paternoster ha convenuto: «Bisogna lavorare molto sui sistemi informativi e la comunicazione». Poi ha sottolineato il ruolo che avranno le Case della comunità anche per la prevenzione.
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