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Gambolò, Forza Italia "saluta" Costantino: le consigliere Bologna e Fabrini passano all'opposizione

«Nostre proposte respinte per astio». Il sindaco già ad agosto le aveva estromesse dai lavori della maggioranza

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

12 Ottobre 2023 - 17:39

Gambolò, Forza Italia "saluta" Costantino: le consigliere Bologna e Fabrini passano all'opposizione

Da sinistra: le consigliere di Forza Italia Helena Bologna e Mara Fabrini (foto di Jose Lattari)

La spaccatura era nell’aria da settimane e, ora, è arrivata. Le consigliere del Gruppo misto Helena Bologna e Mara Fabrini – entrambe di Forza Italiaescono dalla maggioranza e passano ai banchi dell’opposizione. Già ad agosto il sindaco aveva ritirato le deleghe alla consigliera Bologna, escludendo anche Fabrini (eletta con FdI) dalla maggioranza. La conferma è arrivata a pochi giorni dall’ultimo consiglio comunale, quello di giovedì scorso. Una seduta tesissima, che si è conclusa con le due Azzurre che hanno abbandonato (e non è la prima volta) l’aula consiliare.

LE ACCUSE DI FORZA ITALIA

Il passaggio in minoranza è stato comunicato dalla sezione cittadina di Forza Italia attraverso un comunicato stampa che sembra non lasciare spazio ai ripensamenti: «A poco più di un anno dalle elezioni comunali sentiamo che a ogni nostra proposta sui temi corrisponde una risposta personalistica, che non ci consente di esprimere i nostri valori e le nostre idee – si legge nella nota – Il sindaco Costantino respinge continuamente proposte che sono parte del programma elettorale e che farebbero il bene della nostra comunità, non riconosce il nostro simbolo, giudica con parole poco chiare e poco chiarite la storia del nostro presidente (il riferimento è alla proposta di intitolare una piazza o una via a Berlusconi, non accolta dalla maggioranza, ndr). Ci ha da tempo allontanati dai lavori di maggioranza senza un motivo preciso, se non per il fatto che sin da subito abbiamo avuto una nostra chiara identità e un nostro li bero pensiero all’interno della coalizione (...) A fronte di questo astio personale e personalistico, siamo dunque costretti, per salvaguardare il nostro modo di intendere la politica, a continuare le nostre attività dai banchi della minoranza. Lo spirito di iniziativa e collaborazione, che ci è stato totalmente negato in questo tempo, rimarrà invariato. Gamboló ha un potenziale enorme, potenziale che viene disatteso per logiche politiche a noi non comprensibili. Continueremo a lavorare e a dire la nostra, in maniera costruttiva e propositiva».

Resta però sospesa la posizione del consigliere Marco Invernizzi, ex presidente del consiglio comunale (aveva rinunciato alla carica per impegni di lavoro all’estero), anche lui eletto in quota Forza Italia; da prima dell’estate, infatti, non è presente alle sedute consiliari.

LE TENSIONI DURANTE L'ULTIMO CONSIGLIO

Giovedì scorso in aula era stata proprio una mozione presentata dalla consigliera Bologna – relativa a un progetto teatrale legato alla violenza di genere – a far scaldare gli animi. Bologna all’inizio della seduta aveva deciso di ritirare la mozione, perché la maggioranza le aveva chiesto di rimuovere il simbolo del partito dalla proposta. «Ci è parsa un’imposizione», aveva detto Bologna, che aveva poi chiesto le dimissioni del sindaco e dell’intera amministrazione, ricordando come tutte le precedenti proposte da lei presentate fossero state cassate: «Se non si può collaborare, andiamo tutti a casa».

Ma la vicesindaca Anna Preceruti aveva replicato duramente, precisando che è stata la stessa docente che aveva realizzato il progetto teatrale a chiedere di lasciare la politica fuori dall’iniziati- va: «Stiamo parlando di un fenomeno, la violenza contro le donne, che è trasversale – ha detto la vicesindaca in aula – Un fenomeno che pensiamo non debba avere alcuna connotazione politica, né religiosa, né altro».

E anche il sindaco aveva poi rincarato la dose: «Sul progetto teatrale c’era la più ampia apertura – aveva detto Costantino – Quanto alle precedenti mozioni della consigliera Bologna sono state respinte perché strampalate, fatte a tavolino con la penna intinta nel veleno – sono state le parole del primo cittadino – Richieste che in più di un caso avrebbero bloccato il lavoro dell’amministrazione, mettendo in difficoltà anche gli uffici comunali». 

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