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il caso

Consiglio comunale alle 10 del mattino, l'opposizione scrive al Prefetto: «Ignorate le nostre esigenze lavorative»

Succede a Gambolò. Il sindaco: «Siamo in linea con la legge». Intanto da palazzo Malaspina si invita alla "leale collaborazione"

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

19 Ottobre 2023 - 18:33

Orari delle sedute consiliari, secondo reclamo al Prefetto. L'opposizione: «Ignorate le nostre esigenze lavorative»

Il 5 ottobre i consiglieri di minoranza hanno inviato una Pec al Prefetto di Pavia, presentando un formale reclamo (è il secondo) sugli orari di convocazione delle sedute consiliari a Gambolò, spesso alle 13 o, ultimamente, alle ore 10 del mattino. Orari che, sostiene la minoranza, «non consentono la partecipazione né dei consiglieri che svolgono attività lavorativa, né della popolazione interessata (...) – è un estratto della missiva inviata al Prefetto, firmata dai consiglieri Alessandra Zerbi, Davide Mazzucco (SiAmo Gambolò), Elena Nai (Obbiettivo Comune), Helena Bologna, Mara Fabrini (Forza Italia). – Tali modalità sono lesive del principio democratico, in quanto non vengono tenute in conto le esigenze lavorative dei consiglieri, i quali vengono posti nelle condizioni di dover scegliere se svolgere la propria attività lavorativa, oppure adempiere alla propria carica elettiva: di conseguenza, in tal modo, viene impedito ai membri del consiglio il sereno adempimento delle proprie funzioni». 

LA POSIZIONE DELLA MAGGIORANZA

Il sindaco Antonio Costantino ha più volte ribadito che le convocazioni vengono fatte dal presidente del consiglio comunale in orari che permettano ai consiglieri della maggioranza di essere presenti, così da portare avanti il programma elettorale. Dopo la risposta del viceprefetto, arrivata l'11 ottobre, il primo cittadino assicura: «Siamo perfettamente in linea con quel che dice la legge».

COSA DICE LA LEGGE

Il Tuel (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) non fissa paletti netti, dispone che le sedute nei Comuni fino a 15mila abitanti vengano convocate «preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti». Nella sua risposta il viceprefetto ha invitato a utilizzare anche la modalità mista di convocazione (streaming), facendo appello a un «comune sforzo a trovare un giusto equilibrio».

 

Da sinistra: i consigliere Helena Bologna, Mara Fabrini, Elena Nai, Davide Mazzucco,  Alessandra Zerbi (foto di Jose Lattari)

 

 

GIOVEDI' PROSSIMO CONSIGLIO ALLE ORE 10

La consigliera Alessandra Zerbi (SìAmo Gambolò) osserva: «Il viceprefetto parla di “leale collaborazione”, che non significa convocare le sedute quando vuole il sindaco. Non è possibile chiedere sempre di spostare gli orari di lavoro per andare in consiglio». Il prossimo consiglio comunale, giovedì 26 ottobre, è stato convocato allo stesso orario delle ultime sedute, ovvero alle 10 del mattino.

IL COMUNICATO CONGIUNTO DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA

E oggi, giovedì, i cinque consiglieri di opposizione hanno ribadito, attraverso un comunicato stampa in cui si rivolgono al presidente del consiglio comunale Natalino Gagliazzi e al sindaco Antonio Costantino, la richiesta di modificare gli orari delle prossime sedute: «Invitiamo fortemente il presidente del consiglio comunale a svolgere correttamente il suo ruolo, non politico, ma super partes e quindi a fissare i futuri consigli comunali in orari non lavorativi e quantomeno non nelle prime ore della mattina – è la posizione dei cinque consiglieri di minoranza – Si rileva tuttavia con rammarico che il signor Sindaco si è espresso in passato nel senso di ritenere idonea la convocazione dei consigli comunali in orari consoni ai membri della ormai esigua maggioranza: quasi che il consiglio comunale fosse ad uso e consumo della maggioranza e non il luogo principe dell’espressione della democrazia in seno all’ente territoriale. Si invita pertanto anche il signor sindaco a tenere maggiormente in conto i richiami al rispetto del principio democratico e alla leale collaborazione espressi a gran voce non solo dalla minoranza, ma anche dal signor viceprefetto».

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