Cerca

VIGEVANO: PROBLEMA IRRISOLTO IN OSPEDALE

Il Pronto soccorso è tornato un dormitorio per senza tetto

Per gli utenti della struttura tanti disagi: monitor spenti, niente macchinette, poche sedie

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

23 Novembre 2023 - 12:30

pronto soccorso

Nel Pronto soccorso dell'ospedale sono tornati i senza tetto

Arriva il freddo e il Pronto soccorso dell’ospedale torna a trasformarsi in un dormitorio. Sono diversi, anche quatto o cinque, i senza tetto che passano abitualmente la notte nella sala d’attesa, sdraiati o solo seduti, a quanto risulta senza arrecare particolare disturbo ma sottraendo diversi dei pochi posti a disposizione. Quando nel 2015 fu inaugurato il nuovo Pronto soccorso c’erano più di 40 sedie, oggi ne restano 16: opportunamente diradate durante l’emergenza Covid, in seguito non sono state più ripristinate. Così di notte, quando pure l’affluenza si riduce, capita di dover aspettare in piedi.

La presenza della guardia giurata non serve da deterrente: il metronotte staziona all’esterno e si fa vedere all’interno della sala d’attesa, ma non prova neanche a dissuadere i clochard dal farne il luogo del loro pernottamento. Del resto non avrebbe alcuna autorità per allontanarli, soprattutto se non disturbano.

Non è l’unico problema del Pronto soccorso. Tutte questioni logistiche, visto che dal punto di vista sanitario oltre la porta a vetri medici e infermieri si prodigano giorno e notte per far fronte alle tante emergenze di ogni tipo che continuano ad arrivare. Ad esempio in passato erano in funzione monitor sui quali i pazienti, dopo il triage, erano aggiornati in tempo reale sul numero di casi in trattamento e in attesa divisi per codici, così da avere almeno una vaga idea di quando sarebbe toccato a loro. Da tempo quei monitor sono fuori uso: accesi, ma senza indicazioni. Ci sarebbe, per chi la sa usare, l’app “Salutile” della Regione, che riporta la situazione di tutte le strutture. Ma i dati sono spesso sballati: capita che ci siano 3-4 persone in sala d’attesa e sull’app ne risultino 23.

C’è poi la questione dei distributori di caffè, bevande e snack. Sono stati rimossi a gennaio e solo a luglio è stato riaffidato il servizio a un’altra ditta. Dopo l’estate le macchinette sono state ripristinate, ma non in Pronto soccorso, dove pure servirebbero di più. All’interno dell’ospedale sono importanti, ma come alternativa c’è il bar, che per altro di sera e di notte chiude. In Pronto soccorso invece sono indispensabili: chi attende – per ore, a volte anche dieci e più – non può allontanarsi per andare a prendere qualcosa da bere o da mettere sotto i denti perché potrebbe essere chiamato in qualsiasi momento.

Non disservizi ma scelte precise: così dall’Asst spiegano la mancanza in Pronto soccorso dei distributori di bevande e snack e lo scarso numero di sedie in sala d’attesa. «Le macchinette del caffé – riferiscono dall’ufficio comunicazione – sono state rimesse nel corridoio dell’ospedale ma non in Pronto soccorso per evitare assembramenti». Eppure è dove sarebbero più utili perché le attese sono più lunghe, mentre raggiungere il corridoio dell’ospedale, specie di notte, è difficile e richiede un lungo percorso. Quanto alle sedie, «è stata concordata con la direzione medica una riduzione per scoraggiare bivacchi». Con scarsi risultati, evidentemente.

E i monitor? «A noi risultano funzionanti, tranne alcuni momenti in cui vanno offline per aggiornamenti di sistema». Saremo incappati proprio in uno di quei momenti, con interventi informatici che a quanto pare si prolungano fino a notte fonda. I clochard che in questo periodo stabilmente passano la notte nella sala d’attesa del Pronto soccorso, a quanto risulta ad Asst, «sono tre, comparsi di recente, diversi da quelli dello scorso anno, per i quali i servizi sociali nostri e del Comune hanno trovato una sistemazione. Noi non buttiamo sulla strada nessuno».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400