Senza insegnante per un mese: il "pasticcio" al Besozzi

Sono stati senza insegnante di matematica per un mese. Un pasticcio che non ha garantito a tre classi della scuola secondaria di primo grado Besozzi il diritto allo studio e che si è risolto solo ieri, mercoledì 29 novembre. La docente, la stessa, è tornata a fare lezione con grande giubilo dei ragazzi ma anche dei genitori, che si erano da subito trovati benissimo. Questa docente ha preso servizio come supplente il 13 settembre, sostituendo un’insegnante che aveva chiesto l’assegnazione provvisoria senza essersi poi mai vista in classe.

Nel turno di nomina del 4 ottobre, questa prof di matematica è stata spostata a Robbio dalle graduatorie provinciali, per 12 ore settimanali. Un incarico rifiutato: lei era già in servizio al Besozzi, per 18 ore. Come riferisce l’insegnante, «in un decreto ministeriale è specificato che non sarei dovuta essere sanzionata per il rifiuto di Robbio in quanto stavo già lavorando, e il sindacato l’ha confermato». Invece la sanzione del Provveditorato è arrivata, discutibile, e le ha tolto la possibilità di prendere altre supplenze dalle graduatorie provinciali per il 2023-24. Quindi non ha potuto proporsi per mantenere la cattedra del Besozzi. Il 24 ottobre ha spiegato per l’ultima volta. Le tre classi sono poi rimaste senza prof, perché in dodici turni di nomina nessun altro si è mai presentato per sostituirla. Un mese di tempo buttato via in una materia fondamentale. I genitori si sono mossi scrivendo all’Ufficio scolastico regionale e all’Ufficio scolastico provinciale. «Non abbiamo ottenuto alcuna risposta». Chiedevano o il reintegro di questa insegnante, con la quale gli studenti si trovavano bene (e non è sempre scontato) o in alternativa che la cattedra venisse assegnata al primo sostituto che avesse risposto. La priorità era che non rimanesse vuota.

Ieri, finalmente, la situazione si è sbloccata e questa professoressa è tornata nelle “sue” classi. «Lunedì 27 novembre – è il commento del dirigente scolastico, Pietro Chierichetti – l’Ufficio scolastico di Pavia ha restituito il posto alla scuola: significa che è la scuola a dover chiamare il supplente e non più l’Ufficio stesso. Mi sono prontamente attivato e da ieri la docente è rientrata sulla cattedra. Mi sono mosso da subito, agendo nelle mie competenze».