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bonifica ambientale

Cilavegna: ex Rondo, si sblocca il secondo lotto

La giunta ha approvato il progetto esecutivo: sette mesi per rimuovere gli ultimi rifiuti

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

08 Dicembre 2023 - 17:47

Cilavegna: ex Rondo, si sblocca il secondo lotto

Un particolare all'interno dell'ex cotonificio Rondo (foto di Jose Lattari)

Si sblocca l’iter amministrativo per l’avvio del secondo lotto dei lavori di messa in sicurezza dell’ex cotonificio Rondo di Cilavegna, l’area industriale dismessa in via dei Mille, alla periferia del paese. Un intervento che si configura come «propedeutico» alla bonifica ambientale vera e propria, che potrà partire solo quando sarà ultimata la rimozione dei rifiuti ancora presenti nell’area e si procederà con le prime analisi sulle matrice ambientali. Il progetto esecutivo di messa in sicurezza dell’ex Rondo – predisposto dalla società ST&A Srl di Milano – è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta del sindaco Giovanna Falzone: «Abbiamo cercato in questo ultimo periodo di accelerare – spiega la prima cittadina di Cilavegna – per avviare il prima possibile i lavori, che saranno realizzati grazie a fondi regionali. Occorre capire cosa sia rimasto all’interno dell’area, quali tipologie di rifiuti. Una volta terminate le operazioni di pulizia, si dovrà procedere con le analisi e con i carotaggi».

Le indagini preliminari, infatti, avevano «evidenziato la presenza nel sottosuolo di rifiuti interrati (classificati come “pericolosi”) e di terreni/riporti non conformi alla normativa vigente», si legge negli atti pubblicati. Per completare la rimozione dei rifiuti rimasti nell’area, la Regione ha concesso al Comune un ulteriore finanziamento di 860mila euro, a cui vanno aggiunti altri 207mila euro a disposizione dell’amministrazione.

Nell’ex Rondo di Cilavegna erano presenti 6 mila tonnellate di rifiuti, ne sono state rimosse circa 4.500 con il primo lotto dei lavori 

Le foto dell'articolo sono state realizzate da Jose Lattari nel 2018

La questione è complessa anche dal punto di vista burocratico: gli immobili sono in capo alla società “Nemesia Srl”, dichiarata fallita dal Tribunale di Pavia. Le prime ordinanze (risalgono addirittura al 2001), con cui il Comune aveva imposto lo sgombero dei rifiuti e la messa in sicurezza dell’area, non erano state ottemperate dalle precedenti società che figuravano come proprietarie. Ora il Comune, con una nuova ordinanza, ha notificato l’occupazione temporanea dell’area nel periodo dei lavori, che dureranno all’incirca sette mesi. Il prossimo passo sarà la predisposizione del bando di gara per affidare l’intervento.

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