Ex Biraghi di Gravellona Lomellina, avanti con la bonifica

Prosegue l’iter per il completamento della bonifica ambientale dell’ex fonderia Biraghi. Il Comune ha affidato alla società ST&A Srl (la stessa che si sta occupando dell’ex Rondo a Cilavegna) i servizi di progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, e la direzione dei lavori. «Questi ulteriori interventi – ha spiegato il sindaco di Gravellona Luciano Garza – serviranno a completare il risanamento dell’area e saranno finanziati grazie a ulteriori risorse regionali». Nel dicembre dello scorso anno, infatti, dalla Regione erano arrivati 910mila euro per il completamento della bonifica del sito dismesso, che era già stato destinatario nel 2017 di fondi regionali per 2 milioni e 570mila euro , con cui era stato realizzato il primo lotto della bonifica. 

«Una volta completata la progettazione – ha specificato il primo cittadino Garza – ci sarà la gara per l’affidamento dei lavori. Dovrà essere completata la rimozione dei rifiuti, e poi si passerà alle analisi ambientali, comprese le acque sotterranee e la falda. Erano già stati rimossi, e smaltite in appositi impianti, i primi strati di terra».

Bonifiche ambientali: in Lomellina arrivano quasi 6 milioni di euro di contributi regionali

Finanziati gli interventi alla ex Metalplast (Gambolò), ex Biraghi (Gravellona), ex Aurora Attività innovative (Sartirana)

Parallelamente all’intervento ambientale sull’area, il Comune ha dato incarico a un professionista di verificare la proprietà dell’area: «C’è una procedura fallimentare – spiega il primo cittadino – e non abbiamo evidenza di chi sia il proprietario, che è morto, e non sappiamo come sia avvenuta la successione. La vicenda è intricata. È importante capirlo anche perché, una volta completata la bonifica, l’area dovrebbe essere nelle disponibilità della Regione. Potrebbe poi essere messa sul mercato per la vendita, e una parte degli introiti verrebbero girati alla Regione.  Gli importi spesi per la bonifica, comunque – conclude Garza –, sono nettamente superiori al valore di mercato dell’area».