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VIGEVANO
04 Gennaio 2024 - 16:52
VIGEVANO - È successo un po’ di tutto nell’anno appena trascorso, anzi negli ultimi 13 mesi, se consideriamo che la “congiura di Sant’Andrea” risale agli ultimi giorni del 2022. Nonostante un mandato che andrà avanti sub judice almeno fino all’8 maggio, data del pronunciamento definitivo del Tar sul caso dimissioni dei consiglieri comunali, il sindaco Andrea Ceffa continua a ragionare come se davanti a sè avesse un orizzonte ampio, un futuro che comprende anche il quinquennio successivo.
Sindaco Ceffa, la domanda che vogliamo farle è la più diretta possibile. Nel 2025 intende ripresentarsi?
«Io sono assolutamente disponibile a ricandidarmi a sindaco e ritengo che i due mandati siano assolutamente necessari per completare i progetti già avviati e proseguire con quelli preparati durante questi anni e da realizzare negli anni futuri. Questo è quello che penso io e non mi risulta che da parte della Lega ci siano problemi. Dopodichè, va detto anche che siamo in una coalizione e saranno fatti ragionamenti più ampi. Ma è normale considerare un ciclo di due mandati».
Di mezzo però c’è sempre la scadenza dell’8 maggio, con il pronunciamento del Tar...
«Non si può nascondere che si tratta ancora di una spada di Damocle sull’esistenza di questa amministrazione. Per il momento non mi faccio problemi, vado avanti come se questa cosa non esistesse, dato che sarebbe molto difficile amministrare con l’ansia di una sentenza che ti potrebbe mandare a casa. Ma bisogna essere oggettivi e sapere che c’è ancora aperta questa vicenda».
Una vicenda che ha anche ridisegnato la geografia del centrodestra, che oggi si ritrova ridotto all’osso, anche se non particolarmente messo in imbarazzo dalla minoranza nonostante i numeri dicano 13-12, quindi potenzialmente sempre in bilico. Andrete avanti continuando a rinunciare ai consiglieri di Forza Italia 2025, che si sono autoproclamati parte della maggioranza e che avete respinto?
«È una questione singolare. Abbiamo fatto un incontro a livello politico con i rappresentanti di Forza Italia 2025. Mi sarei aspettato che in un occasione nel quale ci si propone come parte della maggioranza vi fosse almeno la rimozione dell’incongruità del ricorso per far cadere l’amministrazione: vicenda nemmeno citata. Penso che ci sia un livello di dignità politica e personale sotto la quale non si possa scendere. Per quanto riguarda i numeri della maggioranza, il caso dimissioni ha avuto l’effetto di compattare chi è rimasto: provo riconoscenza verso i consiglieri che hanno lavorato in queste condizioni. Infine ritengo che la coalizione di centrodestra debba essere preservata e riproposta nel 2025».
L’anno tormentato si è comunque chiuso con una notizia positiva, il bando per la realizzazione della Tratta C della Vigevano-Malpensa.
«Provo un certo orgoglio personale per questo risultato. C’erano stati passaggi importanti durante i mandati del sindaco Sala, ma l’accelerazione è arrivata nell’ultimo anno, con l’insediamento alle Infrastrutture del ministro Salvini, che ho coinvolto sin da subito nel dare priorità all’opera».
Scusi sindaco, ma è stato il commissario straordinario Anas nominato nel 2021 dal governo Draghi a sbloccare e completare la procedura e bandire la gara per realizzare l’opera.
«No, c’è stata un’accelerazione forte nell’ultimo anno, su impulso politico. Finche al governo c’era anche il Movimento 5 Stelle - e con Draghi c’era - l’opera non sarebbe mai andata avanti».
Cinquestelle che c’erano anche con il governo giallo-verde, quindi con la vostra presenza. Ma guardiamo oltre i meriti: questo passaggio può cambiare il futuro del nostro territorio.
«Ne sono convinto anch’io, sarà la fine dell’isolamento che ci condanna a restare esclusi da progetti e investimenti di aziende che scelgono di insediarsi altrove proprio per la mancanza di infrastrutture. La nostra economia potrebbe crescere e permettere a molti vigevanesi di non dover più recarsi a Milano per lavorare. Con la strada sarà più facile avere anche il raddoppio ferroviario, che però sarà cosa più lunga: nel frattempo dovremo fare in modo che ai pendolari siano garantite condizioni più dignitose di quelle attuali. Credo che nell’arco di un decennio Vigevano e Lomellina possano davvero decollare nuovamente».
Raddoppio ferroviario che non si farà mai se non si risolve il problema dei passaggi a livello.
«Lo sappiamo. Ho già dato indicazioni al nuovo dirigente del settore tecnico di cercare consulenti che possano realizzare uno studio di fattibilità sul superamento delle situazioni più delicate, che sono quelle di corso Milano e corso Pavia. Vaglieremo tutte le ipotesi. Per corso Milano immagino un sottopasso; corso Pavia è più complicato, forse bisognerà fare un bypass sopra la stazione, tipo Novara. Valuteremo pro e contro di tutte le ipotesi che ci saranno presentate e saremo comunque pronti a presentarci a Rfi con delle soluzioni sostenibili».
Il 2023 è stato anche l’anno dei cantieri da incubo: Cavallerizza e Cagnoni bloccati e ora per fortuna in ripartenza. Con tutti i progetti in ballo, ci può garantire che non ci saranno più inciampi?
«Credo che nella storia, almeno quella recente, Vigevano non abbia mai avuto così tanti soldi da spendere e progetti da realizzare. In questi casi si corre il rischio di imbattersi in imprese non adeguate ai lavori assegnati. Ma abbiamo imparato la lezione: sui prossimi cantieri eserciteremo un controllo serrato, staremo con il fiato sul collo delle imprese».
I cittadini intanto continuano ad avvertire come prioritario il problema della sicurezza.
«I cittadini percepiscono giustamente la pericolosità di certe situazioni ma non si sono rassegnati. Per assurdo mi fa piacere anche quando mi scrivono incavolati per segnalare problemi: ci è molto utile questo spirito. E ci fornisce informazioni preziose. Su situazioni gravi come via Riberia e Stazione ci sono stati interventi di forza, Per il resto cerchiamo di limitare il fenomeno dei ragazzini prepotenti che scorazzano in centro e in Piazza. Ma serve che la città torni a un maggiore benessere economico, che la gente esca di casa: il vuoto attuale viene riempito dai bulli. La movida estiva può essere un problema? Certo, ma è sempre meglio averla».
C’è una ferita aperta, quelle dei risarcimenti per la tempesta del 26 agosto.
«Speriamo nel riconoscimento a breve dello stato d’emergenza. Penso che non sarà difficile ottenere dallo Stato i risarcimenti per i danni alle strutture pubbliche. Purtroppo prevedo più complicazioni con privati e assicurazioni. È un nervo scoperto, è vero, faremo il possibile per risolvere i problemi ancora aperti».
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