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«Torniamo al raddoppio selettivo» è la proposta dell'Associazione pendolari Milano-Mortara

I lavori tra Albairate e Abbiategrasso non si faranno. Nel frattempo, però, i guasti proseguono. Nel dettaglio del servizio relativo a ottobre la linea che passa per Vigevano è ancora tra le peggiori della Lombardia

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

05 Gennaio 2024 - 12:01

«Torniamo al raddoppio selettivo» è la proposta dell'Associazione pendolari Milano-Mortara

La stazione di Vigevano

I guasti sulla linea ferroviaria Milano-Mortara, che tocca con fermate importanti anche Abbiategrasso e Vigevano proseguono e i disservizi sono quotidiani, anche in questi giorni a cavallo delle festività. Nel frattempo è stato pubblicato da Trenord il "Dettaglio del servizio" relativo al mese di ottobre e questa linea risulta ancora tra le peggiori della Lombardia con un dato percentuale del 13,47% relativo ai "treni soppressi" e "treni con ritardo superiore ai 15 minuti". Questo consente di richiedere l'indennizzo dell'abbonamento mensile o annuale per mezzo della pagina web di "Trenord" alla voce "assistenza, servizi, rimborsi, indennizzo".

Il presidente dell'associazione pendolari Franco Aggio

Altro tema cruciale è quello del mancato raddoppio della linea nel tratto tra Albairate e Abbiategrasso. Ecco perchè l’Associazione pendolari Mimoal presieduta da Franco Aggio si prepara a un passo conseguente. «Intendiamo aggiornare e riformulare la nostra proposta di raddoppio selettivo - spiega Aggio -. Una soluzione va cercata perchè diventa molto difficile risolvere il problema dell’aumento dei costi. Il raddoppio selettivo invece si può fare partendo da Mortara verso Vigevano. Qui si possono saltare i tratti più complessi e tornare al raddoppio fino all’ingresso di Abbiategrasso. Da quest’ultima città ad Albairate può rimanere la linea unica. Nonostante ciò il miglioramento della circolazione dei treni sarebbe sostanziale e si potrebbe passare ad un transito semiorario dei convogli tra Mortara e Milano. Abbiamo dei dati tecnici, prepareremo il dettaglio e lo ripresenteremo a Regione, Trenord, Rfi e Ministero dei Trasporti». Quel che è successo è ormai noto. Circa 5 chilometri, tra Albairate (dove già arriva il doppio binario da Milano) e Abbiategrasso dovevano essere raddoppiati grazie a un finanziamento del Pnrr di 120 milioni. Ma passando al progetto esecutivo le Ferrovie hanno fatto sapere al Pirellone (in risposta a una interpellanza di due consiglieri del PD) che non bastano 120 milioni, ma ne servono 282. Una lievitazione di spese che affossa il progetto e l’intero piano. Il problema, dunque, resta sempre fermo ad Abbiategrasso anche perchè l’attraversamento della città implica opere di forte impatto.

La storia insegna che nella prima ipotesi di raddoppio l’incaglio si era sempre avuto sulle richieste di Abbiategrasso. Allora era stata la “linea interrata” a far saltare tutto. Il finanziamento era arrivato dal Cipe, nel 2006, con l’approvazione di una cifra totale di 606 milioni di euro, 392 per il  tratto incompleto dalla cascina Bruciata a Vigevano. Durante il 2009 il Cipe ha tolto dal finanziamento 335 milioni, confermando l’eliminazione nel dicembre 2011. A questo punto si parte (oggi come allora) nuovamente dall’inizio, ma va tenuto conto che con quei finanziamenti del 2006 sono state realizzate molte opere nel tratto tra Mortara e Parona. Tre cavalcaferrovia del costo di diversi milioni e gli espropri necessari a margine della massicciata. I terreni sono attualmente in concessione d’uso, ma già di proprietà di Rfi.

«Sono convinto che si possa ripartire da qui abbandonando il progetto Albairate-Abbiategrasso - conclude Aggio -. Il ponte sul Ticino è di proprietà della ferrovia e nei prossimi anni ci si avvierà all’apertura del ponte nuovo. Quindi la linea può essere raddoppiata da Mortara a Vigevano e dal ponte sino ad Abbiategrasso. Se nello stesso tempo pensiamo all’eliminazione dei passaggi a livello e alla manutenzione straordinaria, o al rifacimento integrale della restante parte di linea potremmo ottenere un risultato importante per eliminare gli attuali guai. È ovvio che così non è possibile proseguire».

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