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ABBIATEGRASSO, APPROVATO IL PROGETTO

Bonificare il vecchio inceneritore costerà oltre 1,6 milioni

Da rimuovere 3500 metri cubi di terra, un sarcofago di cementro sigillerà il piazzale

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

12 Gennaio 2024 - 08:00

Bonificare il vecchio inceneritore costerà oltre 1,6 milioni

Il vecchio inceneritore di Abbiategrasso in una foto del 1990

Costerà un milione 640 mila euro la bonifica dell’area dell’ex inceneritore di via Visconti in località Mendosio, realizzato all’inizio degli anni Settanta e fermo da circa 20 anni. La cifra è stata quantificata dal progetto operativo di bonifica redatto grazie a un finanziamento regionale e approvato nei giorni scorsi dal Comune. Le risorse dovrebbero arrivare dal Pnrr: sono stati stanziati 500 milioni a livello nazionale per la bonifica dei cosiddetti “siti orfani”, cioé le aree contaminate per le quali il responsabile dell’inquinamento non è individuabile, non c’è più o non provvede. L’ex inceneritore di Mendosio è stato inserito dal ministero della Transizione ecologica nell’elenco dei siti orfani nel marzo 2022.

Nei mesi scorsi, indetta dal Comune, si è svolta la conferenza dei servizi decisoria in modalità asincrona, durante la quale sono stati acquisiti i contributi di Arpa, Ats e Città metropolitana. In particolare Arpa tra gennaio e marzo 2023 ha eseguito tre sopralluoghi nell’area interessata, che misura 7560 metri quadri, prelevando campioni di terreno e di acque sotterranee. Le successive analisi hanno rilevato tra l’altro una forte concentrazione di cromo esavalente, oltre quattro volte il limite di legge.

L’intervento, per il quale è previsto un cronoprogramma di 11 mesi, comprenderà lo scavo di 3500 metri cubi di terreni con presenza di ceneri e scorie (compreso eternit) nelle aree a sud e a nord-est dell’impianto. Inoltre si procederà con il “capping” dell’intero piazzale dell’inceneritore, di 4600 metri quadri, che sarà impermeabilizzato con la posa di una serie di strati di tessuto non tessuto e guaina, sopra i quali sarà realizzato un “sarcofago” di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata di almeno 30 centimetri di spessore.

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