Cerca

C'era una volta la goliardia

Quando gli universitari andavano a scuola a liberare gli studenti

Vigevano, l'amarcord della “liberatio studentorum”. Ora è scomparsa: vediamo perché

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

12 Gennaio 2024 - 11:03

Quando gli universitari andavano a scuola a liberare gli studenti

Chi ha fatto le superiori a Vigevano se lo ricorda di sicuro: in un sabato di solito a novembre ecco gli studenti universitari in costume (mantello, l’immancabile feluca) che irrompevano nelle aule e davano il “via libera”. Si poteva uscire. Del resto il rituale si chiamava “liberatio studentorum”, apice della goliardia vigevanese. Poi in giro per il centro della città si faceva la questua, cioè venivano chieste ai negozianti e anche agli ambulanti del mercato, allora più numerosi di adesso, offerte sia in denaro sia di altro tipo. C’è chi regalava un salame. Si banchettava e si decideva a chi, quell’anno, destinare le offerte, a scopo benefico.
Dal 2017 la “liberatio studentorum” non si fa più. Il fatto che alle superiori fosse stato “tagliato” il sabato era stata la prima mazzata. La pandemia ha fatto il resto. Organizzava tutto l’Ordo Ducalis Viglebani, associazione nata apposta. «Si è goliardi – spiega Andrea Amico, il referente dell’Ordo – durante il periodo universitario. Poi si entra a far parte del gruppo degli anziani. Al momento non ci sono goliardi attivi. Le goliardie non muoiono mai, per cui la consideriamo dormiente. Siamo rimasti abbastanza uniti ma al di fuori. Come siamo arrivati a questo punto? Direi la mancanza di nuove leve e matricole. Non siamo riusciti a raccogliere nuove persone che siano rimaste attive. Avevamo affisso volantini, sparso la voce, sentito amici e fratelli più piccoli, ma la partecipazione di nuove persone era veramente bassa. L’ultima liberatio l’avevo organizzata io con due sole altre persone». Anche le scuole iniziavano a protestare: ore perse da recuperare, nuove normative in tema “sicurezza”, niente più permessi. Una volta era anche arrivata la polizia per prevenire l’uscita dei ragazzi. Davvero, purtroppo, forse era meglio lasciare perdere. «Per me – chiarisce Alberto Panzarasa, dirigente scolastico del Cairoli – la “liberatio” era una pratica sana. Sarei favorevole a un suo ritorno».

QUEL CAPPELLO, E QUELLA VOLTA CHE ANCHE IL VESCOVO LI BENEDì...

Il loro distintivo è la feluca, il cappello a due punte, che cambia colore a seconda della facoltà che si frequenta. I goliardi, infatti, sono tutti universitari. Blu se si studia giurisprudenza, giallo economia, e via dicendo. Nonostante a Vigevano non esista un polo universitario la goliardia è sempre stata fortissima, sotto varie forme. L’idea di riorganizzarla si è concretizzata nel 2002, quando venne fondato l’Ordo Ducalis Viglebani. Con rituali dai toni boccacceschi con la lettura di poesie in “latinorum”, e altre forme di divertimento scanzonato e colto, si trovavano per organizzare proprio la “liberatio studentorum”. Nomi storici come Paolo Brugola e Giovanni Paolo Rabai, Matteo Nicola o, successivamente, Giorgio Cannizzaro, Alex e Riccardo Grippi, Paolo Corazza.

Rabai con la feluca


Anche il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, ha fatto parte dell’Ordo, nel ruolo di “principe”. Loro, fischietto in bocca, entravano nelle classi dando via alla “liberatio”, attesi ovviamente dai liceali (e alcuni di loro sarebbero poi diventati goliardi) ma anche dagli insegnanti e da chi, nel centro cittadino, aspettava questa allegra folla di ragazzi esuberanti. «Leggendaria – spiega Rabai – era la “biga begorum”, sulla quale saliva il principe storico (Brugola, soprattutto, detto “Don Pablo de la Bega”). Una volta stava passando in via Roma sulla biga, l’allora vescovo Claudio Baggini lo ha incrociato e lo ha benedetto. Brugola, di rimando, ha benedetto lui... Non possiamo dimenticare, sempre nell’ambito della goliardia, l’operazione Chiavatio, nell’aprile 2012. Alcuni valenti dell’Ordo, nottetempo, hanno “invaso” Pavia facendosi filmare mentre attaccavano volantini sull’università». Chi non ci credesse può trovare il video su YouTube.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400