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Il personaggio

Il re del salmone è un vigevanese

Giorgio Sangiorgi, 58 anni, vive in Norvegia. È il direttore commerciale globale di una grande multinazionale che esporta il pesce più consumato al mondo

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

19 Gennaio 2024 - 18:41

Il re del salmone è un vigevanese

La moda di mangiare il salmone non ha più di trent’anni. Per i giovani di oggi è un alimento abituale, ma non era così per i loro genitori né tantomeno per i nonni. Un’ascesa inarrestabile di esportazione che dalla Norvegia si ramifica in tutto il mondo (Italia compresa) e che passa anche da un vigevanese. Giorgio Sangiorgi, 58 anni, da quasi 35 con alcune pause vive nei pressi di Bergen, «la città più piovosa d’Europa». Qualcuno a Vigevano se lo ricorda negli anni Settanta come ex giocatore nella Pallamano Vigevano e nella Marco Pegoraro, basket. «Nel 2001 – racconta – accettai una posizione come direttore vendite Europa per la Lerøy Seafood AS, già al tempo una delle principali società esportatrici della quale oggi sono direttore comerciale globale. La mie responsabilità coprono amministrazione, strategia e operazioni dei reparti vendite per i prodotti freschi e per i reparti incaricati delle operazioni logistiche. L’industria dell’allevamento del salmone ha subito una trasformazione enorme dagli anni ‘90 ad oggi ed è, in Norvegia, seconda solo all’industria petrolifera. Ho avuto la fortuna di ritrovarmi in un settore che ha sempre goduto di grande crescita, con un prodotto che grazie ad una domanda sempre più globale genera ottimi profitti. Dai pochi mercati nei quali si operava trent’anni fa, oggi sono coinvolte 80 piazze estere».
La Lerøy Seafood è una società quotata alla Borsa di Oslo. Si tratta dell’unica società mondiale a controllare interamente sia la catena di valore del salmone sia quella della pesca dal mare del Nord. Sono 170 mila le tonnellate di salmone allevate all’anno, equivalente al 15 per cento della produzione norvegese. Il fatturato è intorno ai 2,5 miliardi di euro, con 6 mila dipendenti. In Italia arrivano 300 tonnellate a settimana di salmone, principalmente per l’inflazionatissimo mercato del sushi.


La storia di Sangiorgi, che ha tre figli ed è felicemente nonno di tre bimbi («e anche dalla mia isola, Sotra, dove vivo, seguo la pallacanestro cittadina!»), è quella di un giramondo. Il padre Mario, titolare della Mazzini Motori a Vigevano che produceva motori per macchine da cucire, aprì una succursale in Canada e si trasferirono tutti lì. Così Giorgio ha appreso inglese e francese, lingue fondamentali per la sua carriera. Nel 1987 ecco l’incontro con Kjersti, l’attuale moglie. «Così due anni dopo – prosegue – mi sono trasferito in Norvegia ma dopo 18 mesi sono dovuto ritornare a casa, affranto, sulla mia Fiat Uno perché era impossibile ottenere il permesso di soggiorno. Ho poi trovato lavoro alla Comelz di Cilavegna, ma il desiderio di frequentare Kjersti era troppo forte e così abbiamo deciso di sposarci. Per un po’ ho fatto avanti e indietro tra Italia e Norvegia. In quei mesi l'ìndustria dell’allevamento del salmone norvegese muoveva i primi passi. La capacita produttiva era limitata e polverizzata tra tanti piccoli allevatori. Francia, Spagna, Italia, Regno Unito erano i mercati principali. La conoscenza delle lingue venne anche in questo caso a mio vantaggio. Sono stato assunto al reparto vendite da una ditta del settore, iniziando la mia carriera. Nel frattempo avevo imparato anche il norvegese». Il resto è una storia imprenditoriale di uno dei tanti “expat”, cioè persone in gamba che hanno trovato la propria fortuna altrove. In questo caso in uno dei Paesi dove si sta meglio al mondo.
«In Norvegia – conclude Sangiorgi – l’orario lavorativo va dalle 8 alle 16. Vale sia per impiegati sia per dirigenti. L’importanza di poter bilanciare lavoro e famiglia è una delle priorità principali nella società norvegese. Si ha la possibilità di poter seguire i figli e le esigenze familiari o personali. Certo, non la si può paragonare all’Italia con la varietà della cucina e con il clima, ma le istituzioni funzionano bene. Il Fondo Sovrano Norvegese, il più grande del mondo, mantiene alti i servizi». Non esiste il lavoro in nero, ci si dà solo del “tu” e non si viene chiamati “dottore”, i limiti di velocità si rispettano in modo ferreo. La discriminazione è un reato. Burocrazia minima. Un esempio: la scorsa estate Sangiorgi ha ottenuto la doppia cittadinanza. «Mi sono presentato alla stazione di polizia per la foto del passaporto. Dopo trenta minuti ho ricevuto un sms che mi informava che il passaporto era stato stampato e mi sarebbe stato consegnato a casa entro tre giorni». Tre giorni, non mesi e mesi.

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