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Gravellona Lomellina, il polo formativo non decolla

Nell’ex cascina Ubezio, ristrutturata grazie a uno stanziamento regionale di 400mila euro, doveva nascere un “piccolo campus universitario”

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

09 Febbraio 2024 - 21:29

Gravellona Lomellina, il polo formativo non decolla

La cascina donata al Comune e ristrutturata grazie ai fondi arrivati dalla Regione (foto di Jose Lattari)

Doveva diventare un polo formativo ad alta specializzazione. Una scuola post diploma con sede all’interno dell’ex cascina che nel 2017 era stata donata al Comune dalla dottoressa Giovanna Ubezio. Invece il progetto si è arenato. Nonostante siano state investite risorse importanti: 400mila euro arrivati dalla Regione, e circa 50mila dal Comune. A sollevare la questione, attraverso un’interpellanza, è stato il consigliere di minoranza Sergio Piccolini: «L’area e i fabbricati della cascina Ubezio non risultano oggetto di alcuna attività – osserva il consigliere di opposizione – La cascina era destinata al progetto Y25 e poi alla I.T.S. Jobs Factory. Il canone di affitto, irrisorio, è di mille euro l’anno. Vogliamo capire cosa l’amministrazione intenda fare se la situazione non migliora e allo scadere del contratto di affitto».

L’idea iniziale, con la quale il Comune aveva ottenuto il finanzimento regionale, era stata eleborata grazie alla collaborazione dell’associazione Y25: realizzare a Gravellona, paese a vocazione agricola, un polo innovativo per lo sviluppo delle startup nel settore dell’agrifood tech. I contributi regionali avevano permesso di avviare i lavori di ristrutturazione dell’immobile. Ma il progetto non si era concretizzato, e il Comune aveva pubblicato un bando triennale per assegnare gli spazi a una realtà che si occupasse di formazione. La gara era stata vinta da Fondazione Jobs Factory, che aveva manifestato l’intenzione di investire sul paese, per creare qui un “piccolo campus universitario”. “Management dei processi di digitalizzazione” era il titolo del primo corso Its biennale che era stato annunciato. Ma la Fondazione ha rinunciato ad avviare il percorso formativo, che non aveva registrato un numero sufficiente di iscritti. 

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