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SABATO LA PRESENTAZIONE AL CAGNONI

Lo psicologo nell'ambulatorio del medico di famiglia

Progetto di Amf per trattare i casi di disagio e malessere agli esordi, prima che si aggravino

Claudio Bressani

Email:

claudio.bressani@ievve.com

14 Febbraio 2024 - 21:30

psicologi di famiglia

Gli psicologi Alberto Balduzzi e Antonella Auletta e il medico di famiglia Giorgio Rubino, presidente di Amf

Gli psicologi negli studi dei medici di base per occuparsi dei casi da questi segnalati: situazioni di disagio e malessere rilevate agli esordi, in una fase iniziale, che possono essere trattate con alcuni colloqui (gratuiti) prima che progrediscano a uno stadio più grave. È un progetto innovativo, che in questi termini non ha precedenti a livello nazionale, quello lanciato da Amf con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Rotary Club Vigevano Mortara e Associazione Federica Griffa. In totale sono stati raccolti 19.700 euro, che basteranno a finanziare l’attività fino a settembre-ottobre, coinvolgendo 21 medici soci di Amf che hanno aderito e 4-5 psicologi. Ma l’auspicio è che strada facendo, se i riscontri saranno positivi, si possano raccogliere ulteriori risorse per proseguire.

Il progetto sarà illustrato sabato dalle 9,30 al ridotto del Cagnoni in un incontro aperto a tutta la cittadinanza dal titolo: «Lo psicologo di famiglia». Nell’occasione saranno anche presentati dati sul disagio psicologico sia nazionali sia locali, raccolti con una prima ricerca-pilota tra 40 medici lomellini soci di Amf. Interverrà tra gli altri la presidente dell’ordine regionale degli psicologi, Laura Parolin.

«A questo progetto – dice il dottor Giorgio Rubino, presidente di Amf – lavoriamo da più di un anno. Siamo partiti coinvolgendo pochi medici per capire quanto può essere utile la collaborazione di uno psicologo all’interno dei nostri ambulatori, anche con colloqui congiunti». I medici selezioneranno i pazienti con forme di disagio, 500, ai quali sarà somministrato un questionario da compilare alla presenza e con l’assistenza di uno psicologo.

«Ci concentreremo sui casi in fase iniziale – dice Antonella Auletta, una delle specialiste coinvolte – per lavorare sulla prevenzione». Il fatto che tutto ciò avvenga nello studio del medico di base permetterà di avvicinare anche tutti coloro che sono restii a rivolgersi a servizi come il Cps. E la presenza del proprio curante di fiducia (sempre se il paziente lo vorrà) potrà aiutare ulteriormente. Saranno presi in carico 90 casi: 50 adolescenti di 16-20 anni, 20 adulti e 20 caregiver, che avranno la disponibilità di tre colloqui psicologici gratuiti. «Spesso – assicura Rubino – ne bastano anche solo uno o due per risolvere il problema. Dove occorre sarà chiesto il supporto del Cps».

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