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Il Cascame di una volta: il don va "a caccia" di foto d'epoca

Consegna entro il 10 marzo, poi verranno restituite. Si programma una mostra ad aprile

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

02 Marzo 2024 - 16:23

Il Cascame di una volta: il don va "a caccia" di foto d'epoca

La Cascami Seta negli anni '70 (foto archivio Tabarini, Storie di Lomellina)

Il rione più grande di Vigevano, com’era una volta. Un tempo era una “città nella città” dalla quale, visti i tantissimi servizi, si poteva anche non uscire mai. Adesso il Cascame è un quartiere malinconico, con tante saracinesche chiuse. Per ricordarne i fasti non c’è niente di meglio che una mostra di vecchi scatti. Verrà proposta sabato 20 aprile negli spazi parrocchiali, ma già da ora è partita la ricerca delle foto d’epoca custodite nei cassetti dei privati. C’è il volantino firmato dal parroco, don Paolo Nagari. «La Società Fotografica Vigevanese, in collaborazione con parrocchia, Acli e l’istituto comprensivo di Viale Libertà – è l’appello – sta progettando una mostra fotografica sul “Quartiere Cascame ieri e oggi”. Si chiede la partecipazione con materiale fotografico di luoghi e momenti di vita del quartiere. Vie, botteghe, artigiani, sport, curiosità. Non si accettano foto di celebrazioni religiose».
Per consegnare gli scatti in proprio possesso bisogna recarsi dal parroco entro domenica 10 marzo, oppure mandarle via mail (indirizzo: s.giuseppe.cascame@gmail.com). Debitamente contrassegnate, saranno restituite ai proprietari entro il 31 marzo. «I tempi – chiarisce don Paolo – sono stretti ma precisi. Lo ritengo un segno di volontà di bene operare in armoniosa collaborazione».

L’idea primigenia è partita da Acli, che ha coinvolto la Sfv per un consiglio tecnico su come raccogliere le immagini e come organizzarsi dal punto di vista visivo. «Da cosa nasce cosa: siamo tutti affezionati al Cascame – così Paola Rizzi, presidentessa della Sfv – dove da tempo avremmo voluto creare un progetto di riqualificazione culturale dando modo alla cittadinanza di poter vivere il quartiere in modo maggiore, con epicentro l’ex Cascami Seta. Un’edilizia singolare, in questo rione, dove ormai latitano le attività commerciali. Per un fotografo sono spunti interessanti. Ci siamo messi subito all’opera». E così da una semplice proiezione d’immagini (era l’idea originale) l’evento diventerà una vera e propria mostra col supporto di materiale dell’associazione e dei parrocchiani. Non manca neanche un approfondimento storico, di quando il quartiere brulicava di vita operaia.

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