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La conclusione
07 Marzo 2024 - 18:38
La relazione dei vigili del fuoco sulla Ilga Gomma è completata, così come l’inchiesta sull’incendio. Non c’è stata responsabilità dell’azienda per le fiamme che il 6 maggio dello scorso anno, dieci mesi fa, hanno messo in allarme l’intera città con dense colonne di fumo nero che si levavano dalla circonvallazione, viale Commercio 126, sede dello stabilimento produttivo, dei magazzini e dell’amministrazione. Le fiamme partirono dal seminterrato, dove c’era il magazzino con lo stoccaggio di diverse partite di gomma. Poi il calore coinvolse anche la parte superiore, il capannone della produzione. Che andò completamente distrutto e fu posto sotto sequestro. Oggi l’immobile è stato restituito, potrà essere abbattuto e ricostruito. Le fiamme si desume dall’inchiesta e dalla relazione dei pompieri, sono partite dall’inverter dell’impianto fotovoltaico, che era nel magazzino seminterrato.
Ne parla il presidente della Ilga, Paolo Sempio: «Una sorpresa. L'azienda è sempre stata all'avanguardia per tecnologie green. Avevamo tre impianti fotovoltaici fatti in sequenza il primo impianto il più vecchio del 2011 aveva le apparecchiature posizionate in cantina e questo ha determinato l’incendio, come è stato appurato dai vigili del fuoco. A maggio è il momento di massima produzione del fotovoltaico. Uno di questi impianti è andato in corto circuito. Il problema è che il fotovoltaico non si ferma perché finché c'è sole continua a pompare energia elettrica. Sono 55 chilowatt di potenza che si sono scaricati». Dell’incendio e di questa nuova fase parla anche Claudio Alberico, amministratore: «I vigili del fuoco nella loro relazione hanno escluso ogni responsabilità dell'azienda perché i dispositivi di sicurezza della ilga gomma hanno funzionato correttamente e le porte tagliafuoco hanno funzionato correttamente e si sono chiuse nel momento in cui si sono sviluppate le fiamme quindi hanno in un certo modo anche salvato parti di azienda». Intanto la Ilga ha ottenuto la cassa integrazione e sta recuperando in questi mesi i contributi che ha anticipato. «Insomma si chiude un periodo difficile - conclude Alberico - la demolizione e la ricostruzione del capannone avverrà in circa sei settimane».
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