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Treni, la Regione vara il nuovo indennizzo dei pendolari in sostituzione del vecchio “bonus”

Immediata la risposta del Pd: « È una pesante presa in giro»

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

25 Marzo 2024 - 18:53

La Regione vara il nuovo indennizzo dei pendolari in sostituzione del vecchio “bonus”

Un nuovo treno Caravaggio in stazione a Vigevano

Regione Lombardia ha comunicato oggi il nuovo metodo di indennizzo dei pendolari in caso di ritardi e soppressione dei treni sulla linea, così come previsto dal contratto tra Regione e Trenord. È il sistema che sostituirà il vecchio “bonus” andato in pensione alla fine del 2023. Dice l’agenzia di stampa regionale Lombardia Notizie: «Sarà aumentato l’indennizzo dal 10 al 30%, destinato ai viaggiatori dei treni Trenord titolari di abbonamento mensile o annuale. Dal 1° aprile, infatti, cambiano le modalità per ricevere il rimborso. Lo prevede una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti, Franco Lucente. La misura rappresenta la concreta risposta di Regione al passaggio dal vecchio ‘bonus’ alla modalità di rimborso stabilita dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) con la Delibera n.106/2018. Con la delibera Regione allinea percentualmente l’indennizzo a quanto previsto dal vecchio bonus per gli abbonamenti mensili (30%) estendendo la stessa percentuale anche agli abbonamenti annuali (in precedenza al 10%)».

Sempre oggi l’assessore regionale ai trasporti Franco Lucente commenta: «L’aumento dell’indennizzo rappresenta un segnale concreto della nostra attenzione alle esigenze dei viaggiatori. Tra l’altro, abbiamo deciso di aumentare la somma dell’indennizzo dal 10%, come previsto dall’Art, al 30%, proprio per venire incontro ai viaggiatori alle prese con i disagi causati dai ritardi dei treni. L’obiettivo è migliorare la qualità del servizio ferroviario in Lombardia e incentivare l’utilizzo del treno come mezzo di trasporto sicuro, efficiente e sostenibile. Con i comitati dei pendolari ci siamo già confrontati su questo punto».

L’indennizzo, come previsto dalla delibera dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, è calcolato sull’andamento mensile di ogni singola direttrice e viene riconosciuto, su richiesta dell’abbonato, quando la somma delle corse soppresse e di quelle che hanno accumulato più di 15 minuti di ritardo, sia pari o superiore al 10% dei treni programmati. La norma nel prevedere la necessità di richiesta dell’abbonato reindirizza la misura compensativa del disagio a chi effettivamente lo ha subito, diversamente da quanto accadeva con il bonus.

Assumere la delibera entro la fine di marzo consente all’utenza di vedersi riconosciuto un indennizzo pari al 30% già a valere dal mese di gennaio 2024, in continuità di fatto con l’ultimo bonus previsto dal vecchio contratto e riconosciuto a marzo 2024 con riferimento ai parametri del mese di dicembre 2023. Per richiedere l’indennizzo, gli utenti avranno un anno di tempo. Il lavoro di Regione Lombardia non finisce qui. L’assessorato è impegnato a individuare misure utili a semplificare il meccanismo applicativo a favore dell’utente.

È possibile chiedere l’indennizzo nelle seguenti modalità: 1) al sito web di Trenord, tramite apposito form on-line, accessibile al link https://www.trenord.it/assistenza/servizi/rimborsi-e-indennizzi/, con rilascio immediato di relativa ricevuta; 2) nelle biglietterie e My-Link Point di Trenord tramite compilazione di apposito modulo cartaceo, con rilascio di relativa ricevuta; 3) tramite e-mail, anche con PEC, all’indirizzo di posta certificata rimborsi.trenord@legalmail.it, con rilascio di relativa ricevuta; 4) a mezzo posta, anche raccomandata, al seguente indirizzo: Trenord S.r.l. – Ufficio Rimborsi, Piazzale Cadorna 14 – 20123 Milano. Sarà erogato tramite rimborso o voucher. Nei prossimi giorni, sul sito di Trenord sarà possibile accedere a tutta la documentazione necessaria per la richiesta dell’indennizzo.

Le nuove modalità di rimborso previste dalla Regione Lombardia sono però state subito stroncate da un breve ma duro comunicato del Partito Democratico. Il capodelegazione Pd in commissione trasporti del Consiglio regionale Simone Negri afferma: «Il passaggio dal bonus all’indennizzo è una pesante presa in giro dei pendolari e non basta l’aumento dal dieci al trenta per cento a cambiare la sostanza. La verità è che Fontana e Lucente hanno scelto di passare a un sistema molto meno favorevole per i cittadini, a riprova del fatto che a loro interessa molto poco dei disagi quotidiani di chi viaggia sui treni regionali».

Sempre l’assessore regionale Lucente, a margine delle nuove normative sui bonus ha anche commentato sulla puntualità dei treni: «È utile – ha spiegato Lucente – evidenziare un dato: i treni sono puntuali entro i 5 minuti di ritardo all’82%, all’88% entro i 7 minuti, al 97% entro i 15 minuti. I ritardi sono imputabili per il 42% a cause esterne, a esempio maltempo, persone sui binari, incidenti in corrispondenza dei passaggi a livello. Poi, per il 24% a carenze nel materiale rotabile, per 14% alla gestione dei treni, per il 7% a mancanza di materiali. Con l’aumento dell’indennizzo – ha concluso l’assessore – ci aspettiamo anche una maggiore attenzione da parte di Trenord al rispetto degli orari e alla puntualità dei treni. Regione Lombardia continuerà a monitorare la situazione e a vigilare sul rispetto dei diritti dei viaggiatori».

 

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