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I treni
26 Marzo 2024 - 12:12
Un treno Caravaggio
Parlano con un comunicato congiunto i cinque rappresentanti regionali dei viaggiatori nominati nella Conferenza del Trasporto pubblico locale: Franco Aggio (presidente della associazione Mimoal), Manuel Carati, Giorgio Dahò, Andrea Mazzucotelli, Francesco Ninno. Dopo l’annuncio dato ieri da Regione Lombardia e dall’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente in merito ai nuovi indennizzi per i pendolari in caso di disservizi derivati da ritardi e soppressioni i rappresentanti dei pendolari sono durissimi: «Dopo quasi quattro mesi dall’avvio del nuovo contratto di servizio, e dopo l’inutile (per noi rappresentanti dei viaggiatori) incontro del 7 febbraio, la montagna ha partorito il classico topolino spacciandolo per un gigante».
Franco Aggio, presidente della associazione pendolari Mimoal (Milano-Mortara-Alessandria)
In dettaglio ecco le tappe così come sono spiegate dai rappresentanti dei viaggiatori: 1) Regione Lombardia ha istituito il sistema del bonus risarcitorio dal lontano 2003, e ciò ne faceva una Regione all’avanguardia nella difesa dei diritti degli utenti; il voler essere la “Locomotiva d’Italia” implica anche il dovere di stabilire adeguate misure compensatorie per gli utenti a fronte dei disservizi provocati dall’Impresa di trasporto in house. 2) L'indennizzo attuale, pur portato al 30%, scatterà solo per ritardi superiori ai 15 minuti, invece che i precedenti 5, le soppressioni parziali continueranno a non essere conteggiate, e, nel complesso, con una frequenza circa tre volte inferiore rispetto al precedente metodo di calcolo. 3) La pressante richiesta dei rappresentanti dei viaggiatori, “sentiti” ma evidentemente non “ascoltati”, di rendere lo strumento automatico è stata per ora del tutto disattesa. 4) Altrettanto disattesa è stata la richiesta di allargare la platea ai titoli di viaggio integrati, riconoscendo l’indennizzo sulla base del concetto di tratta abitualmente frequentata. 5) La ciliegina, non finale ma servita addirittura come antipasto, era già arrivata con la decisione di Regione Lombardia di destinare più di 2 milioni di euro annui delle penali per finanziare un protocollo sicurezza che nulla attiene con la qualità del servizio e senza garanzie sulla reale efficacia.
«Da parte nostra – concludono i 5 rappresentanti dei pendolari – non si riesce a capire se l'assessorato regionale alla sicurezza sia lì solo per dimostrare di esistere e se sia completamente avulso rispetto al prendersi responsabilità e nello stanziare risorse, come nel caso specifico. In definitiva, i viaggiatori abbonati pagheranno 3 volte i disservizi: quando acquisteranno l'abbonamento, con un indennizzo, da richiedere personalmente, che maturerà assai più difficilmente rispetto al precedente bonus e con uno spostamento delle risorse finanziare delle penali che, anziché ristorare, saranno devoluti a non meglio definiti e quantificati utilizzi». Infine concludono spiegando che non è questo che si intende per «rispetto dei diritti dei viaggiatori». «Noi non ci stiamo».
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