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ALLA COMPETIZIONE VIGEVANESE STUDENTI DA MEZZA ITALIA
27 Marzo 2024 - 21:13
Giorgio Cecchi con la sua insegnante di latino Isabella Tacchini
Ventiquattro liceali arrivati da mezza Italia, uno anche da Cosenza, si sono sfidati giovedì al liceo Cairoli nell’ottavo “Certamen patristicum viglevanense”, concorso nazionale per giovani latinisti. E il risultato finale è stato lusinghiero anche per lo stesso istituto, un cui allievo, Giorgio Cecchi, si è classificato al quarto posto. Con una particolarità: lui è di quarta (classico, sezione A) mentre i primi tre sono tutti di quinta. La vittoria finale è andata a Giovanni Ghisleri, del liceo classico statale Arnaldo di Brescia; seconda Giulia Cerioli, del liceo Racchetti-Da Vinci di Crema; terzo Paolo Lamagni del classico Beccaria di Milano.
Il notevole aumento dei partecipanti rispetto alle ultime edizioni non ha inciso sulla qualità degli elaborati, che il presidente della commissione giudicatrice, il professor Fabio Gasti, ordinario di storia della lingua latina all’università di Pavia, ha valutato buono. È stato un anno di autentico rilancio per la competizione, dal 2019 accreditata da Miur, che ha coinciso con il ritorno in presenza dopo un’edizione saltata (quella del 2020) causa Covid e le tre successive svolte da remoto, con collegamento a distanza.
I partecipanti avevano cinque ore di tempo per tradurre un passo di Seneca e poi commentarlo dal punto di vista stilistico e contenutistico, confrontandolo anche con un testo di Sant’Agostino di tema affine, fornito loro in italiano ma con testo originale a fronte. Oltre a Giorgio Cecchi tra i partecipanti c’erano altri due allievi dei Cairoli, tutti del liceo classico, una ragazza di quinta e uno di quarta.
I quattro premiati hanno ricevuto assegni rispettivamente di 500, 250, 200 e 150 euro. La cerimonia si è tenuta venerdì pomeriggio in un’aula magna affollata di studenti, docenti, ex allievi e semplici appassionati della lingua latina, che in precedenza hanno ascoltato una lectio magistralis tenuta dal professor Corrado Del Bò dell’università di Bergamo sul tema della permanenza nel moderno dei valori dell’etica antica. Tra i presenti (faceva parte della giuria) anche la professoressa Maria Forni, che al Cairoli ha insegnato a lungo italiano e latino prima di diventare preside di licei a Pavia e poi a Mortara.
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