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VIGEVANO
12 Aprile 2024 - 17:30
VIGEVANO - Più di 15mila, per la precisione 15.380. E' questo il totale, astronomico, delle contravvenzioni rilevate dalle telecamere in funzione dall'1 gennaio (dopo 6 mesi di test) ai varchi della Zona a traffico limitato del centro storico della città.
Giovedì sera l'assessore alla Polizia Locale Nicola Scardillo ha risposto alle interrogazioni presentate dai gruppi di Pd e Polo Laico, che chiedevano di fare chiarezza sulle proporzioni del fenomeno contravvenzioni e sul come è potuto succedere. Scardillo ha risposto a (quasi) tutto e ha lamentato che si parli solo di multe e non del risultato ottenuto: Piazza Ducale e vie circostanti non più invase (abusivamente o meno) da auto e furgoni. Un cambiamento epocale, come aveva sottolineato in positivo più volte il nostro giornale, ma che non può costare cinquemila multe al mese, un record mondiale probabilmente.
Ma eccoli i numeri nudi e crudi.
CAMPAGNA INFORMATIVA
Secondo Scardillo si è fatto il massimo possibile, tra giornali locali, canali social e sito istituzionale, volantini, locandine, assemblee pubbliche, i pannelli informativi digitali in piazza Sant'Ambrogio e sulla circonvallazione, io presidi degli agenti di Polizia locale oltre alla informazioni fornite dagli sportelli comunali.
L'assessore Nicola Scardillo durante il consiglio comunale di giovedi sera
L'assessore ha sottolineato le 3.300 visualizzazioni dei comunicati pubblicati sul sito dell'ente e le 5mila su ogni comunicazione postate sui social. "Dopo la fase di test - ha aggiunto l'assessore - si è potuto verificare il buon funzionamento del sistema ed in questa fase è stato possibile sistemare altre criticità rilevate. I nuovi pass contengono le vie di entrata e di uscita che devono essere rigorosamente rispettate: diverse violazioni sono dovute al mancato rispetto di queste prescrizioni. Le mvie di accesso di uscita sono state concordate con i cittadini nelle fasi di rilascio dei pass e nell'ambito delle finalità del nuovo regolamento. Preciso inoltre che anche precedentemente all'andata in vigore di questo nuovo regolamento, un'ordinanza risalente al 2017 prevedeva già che i residenti in Ztl percorressero le vie più brevi per entrare od uscire dalle loro abitazioni: il nuovo regolamento non ha fatto che riprendere lo stesso principio codificando i percorsi".
E nei 6 mesi di test cosa è stato verificato, quindi? "In quella fase si è verificato il funzionamento del programma atto a rilevare le targhe e segnalare eventuali errori di compilazione dei pass o di mancata conclusione della procedura di rilascio nonché la verifica dei permessi e del rispetto dei requisiti richiesti dal regolamento. Durante la sperimentazione sono state riscontrate diverse anomalie e sono state accelerate le procedure di conclusione di rilascio pass e di controllo ed eliminazione dei pass che non avevano requisiti".
"CITTADINI MASOCHISTI?"
In sostanza, non ci si è accorti che le persone non avevano inteso o comunque non rispettavano i percorsi predefiniti, come è facile desumere dai dati delle multe staccate. Punti sottolineati dalle repliche dei consiglieri Arianna Spissu (Pd) e Luca Bellazzi (Polo Laico). "I casi sono due - ha detto Spissu - o questi cittadini sono masochisti o qualcosa non ha funzionato". "Se si vede che una singola persona ha preso 180 multe, già questo dovrebbe far scattare un campanello d'allarme e magari era il caso di inviare delle ulteriori comunicazioni a chi stava trasgredendo in serie facendo presente che non è così che funziona. A dicembre non c'è stata nessuna ulteriore informativa sul problema, per invitare i cittadini a un ripasso delle regole. La mia domanda, cosa è stato osservato nei 6 mesi di sperimentazione, rimane senza risposta", ha aggiunto Bellazzi.
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