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Il ruolo di Futuro Sostenibile nei processi per il rogo Bertè. L’incontro a Mortara

Contano molto l’opinione pubblica e la stampa in una vicenda che coinvolge i rifiuti, un incendio doloso e la bancarotta

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

13 Aprile 2024 - 14:47

Il ruolo di Futuro Sostenibile nei processi per il rogo Bertè. L’incontro a Mortara

Futuro Sostenibile

La serata era a inviti, visto la delicatezza dell’argomento, ma ieri (venerdì) la sala conferenze di Palazzo Cambieri era gremita. Oltre alla presidente di Futuro Sostenibile Alda La Rosa, tra i relatori c’erano l’avvocato Loriana Zanuttigh e il giornalista Luca Rinaldi di Milano Today, già al Corriere della Sera. Tra il pubblico anche il sindaco di Mortara Ettore Gerosa e quello di Garlasco Simone Molinari oltre a diverse rappresentanti di Libera Pavia.

L’associazione Futuro Sostenibile si è costituita parte civile nei processi Bertè e ha ottenuto un riconoscimento non solo economico, ma anche di immagine e di serietà per aver combattuto una lotta poi risultata giusta. «Noi vogliamo tutelare l’ambiente e la nostra salute - ha precisato Alda La Rosa – ci siamo infilati in questi processi perché credevamo nel nostro ruolo, ma dobbiamo dire grazie alla stampa, che in queste battaglie è fondamentale. Non vogliamo sentire parlare dei Reali d’Inghilterra, ma delle nostre questioni locali. È quel che riteniamo giusto».

Il rogo del 6 settembre 2017

E l’avvocato Zanuttigh ha sostenuto e fatto i complimenti a questa piccola associazione territoriale che ha giocato un ruolo così importante con la costituzione di parte civile. «Abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo – ha detto – e per me è stato un onore rappresentarvi. Abbiamo scoperchiato ruoli e società con vasi comunicanti, dall’incendio colposo siamo passati alla riclassificazione in doloso ed è comparsa una costellazione di interessi».

La prima sentenza di condanna del giudice monocratico è stata depositata e le difese di Vincenzo Bertè, titolare della Eredi Bertè che è andata a fuoco il 6 settembre del 2017, hanno interposto appello. Mentre la seconda sentenza del Tribunale collegiale sulla bancarotta non è stata ancora depositata.

Il sindaco di Mortara Ettore Gerosa e quello di Garlasco Simone Molinari

Luca Rinaldi ha spiegato dal punto di vista generale quali siano le inchieste e i provvedimenti che coinvolgono lo smaltimento dei rifiuti e la criminalità organizzata. In particolare ha citato il clan Morabito . Altro passaggio importante ancora dalla Zanuttigh: «Ma a Mortara possibile che nessuno si accorgeva di quella montagna di rifiuti che aumentava a dismisura negli anni?». Poi, come è già capitato per Mario Chiesa e per Mani pulite è sempre un dettaglio che conta, in questi casi è il problema delle mogli. «Anche per Bertè - ha affermato Zanuttigh – è stata la moglie a rilasciare una confessione determinante per cambiare l’intera vicenda processuale».

Poi l’intervento del sindaco Gerosa: «Ci stiamo battendo per lo smaltimento dei rifiuti dal sito dell’ex Eredi Bertè e la Regione ci ha riconosciuto una cifra che si aggira sui sei milioni di euro. Speriamo di ottenere una prima tranche entro l’estate». È l’unico sistema (anche se sono soldi pubblici) perché - come ha confermato l’avvocato Zanuttigh - dal punto di vista economico a Bertè non sarà possibile togliere nulla perché non ha più nulla.

Un ultimo appello alla platea composta per la maggior parte di addetti ai lavori è arrivata dal sindaco di Garlasco Molinari: «Spesso i cittadini ci interpellano per lo smaltimento di rifiuti dalle strade. Io chiedo maggiore attenzione in modo di evitare gli abbandoni e ricordo che il Comune non può fare ciò che vuole. Se uno smaltimento ha la copertura di bilancio si fa, altrimenti no. È una regola a cui non si può derogare».

La sala riunioni di Palazzo Cambieri

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