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ambiente
27 Aprile 2024 - 11:47
(foto di repertorio)
Evidenziare le criticità ambientali presenti sul nostro territorio, che hanno un impatto sulla nostra salute. E, soprattutto, cercare di capire quali possano essere le soluzioni per limitarle e individuare le prospettive per cambiare. Sono le tematiche al centro del convegno – “Inquinamento in Lomellina”–, molto partecipato, organizzato sabato scorso a Mortara dall’associazione Futuro Sostenibile in Lomellina, con due relatori d’eccezione: Fabio Cambielli, direttore di Arpa Lombardia, e Matteo Giavazzi, ingegnere ambientale esperto di impianti industriali. Prima di analizzare le diverse sorgenti che determinano l’inquinamento atmosferico – industriali, traffico veicolare, riscaldamenti civili, agricoltura e allevamenti, incendi incontrollati – va sottolineato un fatto: l’aria rimane inquinata, ma i dati mostrano come negli ultimi anni (dal 2005) la situazione sia nel complesso migliorata.
Lo si rileva sia in provincia di Pavia sia, più nello specifico, in Lomellina, dove molti parametri risultano essere inferiori rispetto alle concentrazioni registrate dalle centraline del capoluogo. Lo scorso anno, ad esempio, le concentrazioni di Pm10 in Lomellina sono state in media di 25 microgrammi per metro cubo, a Pavia di 28; rapporti similari sono stati rilevati anche per il Pm 2,5 (cioè il particolato più fine), con una media annua di 17microgrammi in Lomellina e 20 a Pavia Minerva. Lo stesso per il numero di giorni di superamento della soglia dei 50microgrammi: 27 giorni a Parona, 33 a Pavia. Per quanto riguarda il monitoraggio del primo trimestre 2024, i dati mostrano che i livelli rilevati in Lomellina sono sovrapponibili a quelli della Lombardia.
Nella nostra Provincia sono presenti 12 centraline – 8 sono collocate in Lomellina – che monitorano costantemente la qualità dell’aria (Pm10, Pm2,5, NOx, cioé gli ossidi di azoto). Il loro andamento è in realtà accostabile: la centralina di Minerva Pavia, ad esempio, registra dati molto simili a quella collocata a Sannazzaro. Questo succede perché gli effetti degli inquinanti dell’aria sono diffusi; a Milano si possono cioè rilevare effetti che arrivano anche da Pavia, oppure da Cremona.
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