Cerca

La politica

L'agricoltore Carlo Besostri prende le distanze dalla Lega di Salvini e Vannacci: «Non mi candido più per le Europee»

La decisione dell’imprenditore medese che era stato una delle anime delle proteste dei trattori : «Non voglio avere niente che fare con i nemici della Costituzione»

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

03 Maggio 2024 - 11:58

Carlo Besostri, agricoltore, dopo le proteste dei trattori prende le distanze dalla Lega di Salvini e Vannacci: “Non mi candido più per le Europee”

L'imprenditore Carlo Besostri

La decisione di Carlo Besostri imprenditore agricolo di Mede è arrivata oggi, venerdì, con un comunicato. Besostri era stato una delle anime lomelline della protesta dei trattori. A Mortara a metà febbraio nel raduno di trecento mezzi agricoli era presente anche lui. La sua candidatura per le elezioni Europee era già nell’aria. Ora la brusca retromarcia. Queste le parole di Besostri: «Ho preso atto con estremo stupore e rammarico che le posizioni politiche della Lega Salvini premier, lista con la quale avevo accettato di candidarmi alle prossime europee, sono radicalmente mutate al momento della candidatura del generale Roberto Vannacci, presente tra l’altro in tutte le circoscrizioni. La sua entrata sulla scena politica, ha infatti violentato tutti i valori in cui credevo e per i quali volevo rappresentare il partito in Europa. Basta andare a guardare la raccolta di “vannacciate” che hanno invaso le cronache passate e recenti costellate da razzismo, omofobia, maschilismo e sentimenti di odio. La mia storia e quella della mia famiglia, mi impediscono di condividere un cammino politico segnato da un estremismo così smodato e fuori dal perimetro dei valori costituzionali a cui la Lega pare avere abdicato. Noto con rammarico che i temi che avevano indotto la mia scelta e il mio impegno politico - quelli da sempre condivisi dalla Lega come la difesa dell’agricoltura italiana, della sicurezza alimentare e del Made in Italy - sono improvvisamente scomparsi dal panorama e sostituiti invece da temi e toni inaccettabilmente populisti.

Volevo andare a Bruxelles per difendere la nostra agricoltura e la nostra cultura e non per introdurre classi differenziate, che rappresentano il ritorno a una stagione che speravo ci fossimo lasciati definitivamente alle spalle. Non sono abituato ad avere le mani in pasta in spot e faccende politiche, ma preferisco continuare a tenerle nel riso e nella terra da cui provengo. Per questo motivo ho deciso di ritirare la mia disponibilità alla candidatura. In questo momento desidero però ringraziare i senatori Nino Germanà e Andrea Paganella, e quanti hanno sposato il mio progetto avallando tutte le mie iniziative politiche nella mia circoscrizione svolte sotto il vessillo della Lega per Salvini. Un grazie, infine, al vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, che ha voluto sostenere personalmente il mio impegno e con il quale, in numerosi incontri, ho ravvisato la medesima sensibilità nonché avversione alla deriva impressa da Salvini al corso della Lega, a cui posso solo augurare di tornare ai valori originari del partito che erano certamente popolari ma non populisti. Per quanto mi riguarda prometto a tutte le persone che in queste settimane mi hanno rappresentato sostegno e stima che continuerò la mia battaglia politica e personale per difendere l’agricoltura del territorio, la salute dei consumatori, l’eccellenza del made in Italy contro la pervicacia della burocrazia comunitaria».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400