Resta aggiornato
Cerca
La sanità
14 Maggio 2024 - 11:25
La poliposi nasosinusale è una delle patologie più frequenti che si incontrano nell’attività quotidiana in otorinolaringoiatria. Ne parla la dottoressa Laura Lanza direttore dell’Unità operativa complessa di OTL (otorinolaringoiatria) degli ospedali di Vigevano e Voghera.
«Patologia cronica vuol dire che noi non possiamo curarla in maniera definitiva. Ma la terapia ha molte armi da usare per cui a seconda dei casi possiamo affrontare il nostro paziente al meglio per cercare di migliorare la sua qualità di vita. È una patologia diffusa che interessa il naso e tutti i seni paranasali legata ai pazienti che presentano allergie, oppure sono asmatici. Serve quindi una collaborazione con il collega pneumologo. Spesso c’è una familiarità che rappresenta un fattore importante. I suoi sintomi principali sono caratterizzati dalla presenza di una rinorrea, quindi cola il naso, insieme al fatto che c’è anche un’ostruzione nasale abbastanza marcata e spesso si associano a questo anche una perdita dell’olfatto o una diminuzione dell’olfatto e di conseguenza anche del gusto in questi pazienti fino a quando non si presenta una ostruzione e ciò comporta un vero e proprio quadro di russamento cronico».
Come diagnosticarla e come curarla?
«Quando il paziente giunge alla nostra osservazione - continua la dottoressa Lanza - e ci riporta i sintomi di cui parlavamo prima, con una endoscopia, cui sottoponiamo praticamente tutti i nostri pazienti oggi, noi riusciamo già ad evidenziare delle formazioni translucide all’interno delle fosse nasali che ci consentono di fare una diagnosi quasi di certezza. Si fa una indagine diagnostica completa quindi all’endoscopia segue anche la esecuzione di una Tac del massiccio facciale senza mezzo di contrasto che in casi particolari viene integrata anche con la Risonanza magnetica ma nella maggior parte dei casi è sufficiente per fare una diagnosi certa. Nei pazienti in cui c’è un’indicazione siamo in grado di eseguire proprio nel nostri reparti di Vigevano e Voghera anche le prove allergologiche e possiamo sottoporli a un esame particolare che si chiama citologia nasale che è un esame non invasivo e ci consente di andare a prelevare piccole cellule all’interno del naso e orientarci sul tipo di patologia che il paziente ha, nella sua caratteristica principale. Per cui le armi da utilizzare solo tante ma vanno usate a seconda dei casi nel tempo. Prima di tutto la terapia medica quindi una terapia con degli steroidi con il cortisone che può essere di tipo locale oppure di tipo generale, specialmente in quei pazienti con allergie importanti e soprattutto asmatici, oppure la chirurgia nasosinusale».
«Si fa sempre una biopsia dei polipi per avere un esame istologico e inquadrarli al meglio nei casi che spesso recidivano. Da un paio d’anni abbiamo un’arma ulteriore che è l’introduzione dei farmaci biologici. Abbiamo visto che funzionano bene, ma i nostri pazienti devono essere adeguatamente studiati con indicazioni molto precise».
«Più è anticipata la diagnosi e più le nostre armi hanno la possibilità di funzionare al meglio. Per cui è importante farsi vedere da uno specialista perché in alcuni casi la poliposi potrebbe sottende malattie molto gravi quali, per esempio, i tumori maligni del naso e dei seni paranasali».
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33