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Il virus della Psa

Peste suina: in Lombardia nuova ordinanza per potenziare le attività di depopolamento dei cinghiali

I principali punti del provvedimento

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

14 Giugno 2024 - 17:21

Peste suina: in Lombardia nuova ordinanza per potenziare le attività di depopolamento dei cinghiali

«Favorire al massimo le attività di depopolamento dei cinghiali, principali vettori della peste suina africana nei suini allevati e responsabili di ingenti danni all’agricoltura». Il presidente della Lombardia Attilio Fontana spiega così le ragioni dell'ordinanza firmata oggi, venerdì, con all'interno nuove disposizioni in materia di Psa. Oltre a confermare i provvedimenti attualmente in vigore, l'ordinanza si prefigge di «agevolare la lotta ai cinghiali con meno vincoli burocratici, procedurali e di gestione delle risorse economiche». Novità anche sul consumo di carni di cinghiali abbattuti in zone di restrizione II (finora dovevano essere distrutte): «sarà possibile autorizzare l’uso domestico privato per autoconsumo – spiegano dalla Regione – degli animali abbattuti, a condizione che transitino presso strutture approvate dal Servizio veterinario delle Ats. Questo nel rispetto di specifiche procedure di biosicurezza e che tali carcasse risultino negativi ai test di laboratorio per la ricerca del virus della Psa».

Ecco i principali punti del documento:

  • Nelle aree protette, come parchi e riserve naturali, viene introdotto il principio del potere sostitutivo da parte di Regione Lombardia qualora l’Ente gestore non sia in grado di adottare il Piano di controllo.
  • Gli Ambiti e i Comprensori di caccia regionali potranno disporre delle risorse economiche non utilizzate per le attività di controllo e gestione del cinghiale, favorendo la realizzazione di strutture adatte al conferimento e stoccaggio in loco delle carcasse.
  • Le attività di controllo del cinghiale coordinate dalle polizie provinciali potranno essere autorizzate senza necessariamente prevedere la presenza di un agente, utilizzando modalità da remoto. Lo sparo sarà consentito anche da veicolo (a esempio dal cassone di un pickup). Gli operatori potranno inoltre avvalersi di visori notturni e qualsiasi fonte luminosa che possa agevolare l’attività. Verranno, comunque, garantite le condizioni di sicurezza necessarie.
  • Semplificazione delle modalità per i rilievi biometrici sui cinghiali abbattuti.
  • Nella ‘zona di restrizione II’ gli abbattimenti dei cinghiali sono consentiti come controllo faunistico. Le altre forme di caccia sono permesse, purché rispettino i protocolli di biosicurezza. In ‘zona di restrizione I’, la caccia al cinghiale è permessa e deve mirare all’abbattimento del maggior numero possibile di animali.

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