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La sanità
21 Giugno 2024 - 12:23
Un vaccino (foto tratta da Ambimed Group)
A partire dallo scorso dicembre, l’aumento dei casi di morbillo in tutta Europa – e di riflesso in Italia e in Lombardia – ha portato a un innalzamento del livello di attenzione e a un potenziamento dei sistemi di sorveglianza. Lo spiega in una nota Ats Pavia (Agenzia di tutela della salute) invitando i nati nel 1984 all’open day vaccinale che si tiene domani, sabato, a Pavia in via Indipendenza 5. Ma è possibile prenotare e fare riferimento per la vaccinazione anche nei tre presidi della Lomellina: Vigevano, presso l’ospedale Civile in corso Milano 19; a Mortara all’ospedale Asilo Vittoria in Strada Pavese 1013 e a Garlasco in via Borgo San Siro 2.
Il morbillo è un virus altamente contagioso che può avere complicanze, anche gravi, in quasi un terzo dei casi, ma che si può prevenire efficacemente con la vaccinazione. Per questo motivo, allo scopo di fronteggiare l’attuale situazione epidemiologica, a partire dal mese di maggio l’Ats Pavia, in collaborazione con la SC Vaccinazioni e Malattie infettive di Asst Pavia ha avviato una serie di iniziative volte a sensibilizzare le fasce di popolazione suscettibili alla malattia ad effettuare la vaccinazione. Dopo l’open day svoltosi nel mese di maggio, sabato 22 giugno i cittadini residenti o domiciliati nella città di Pavia nati nel 1984 potranno recarsi presso il Centro Vaccinale di Pavia in Via Indipendenza, 5 per effettuare gratuitamente il vaccino anti morbillo-parotite e rosolia (MPR). L’accesso sarà libero e gratuito negli orari di apertura di ambulatorio prevista dalle 9 alle 13. In alternativa, è sempre possibile fare riferimento agli Ambulatori Vaccinali Asst diffusi su tutto il territorio provinciale, presso i quali è possibile prenotare la vaccinazione sia telefonicamente che attraverso la posta elettronica. L’immunità di gregge per il morbillo si raggiunge solo quando le coperture vaccinali sono superiori al 95%. In provincia di Pavia la copertura per la prima dose è intorno al 96% (dato dei nati nell’anno 2021), mentre per la seconda dose le percentuali scendono al 93% per i nati nel 2016 e all’88% per i nati nel 2017. La situazione più critica si registra tuttavia nella popolazione adulta che risulta ancora in larga misura suscettibile alla malattia. È quindi fondamentale sottoporsi alla vaccinazione, per proteggersi dall’insorgenza della malattia e dalle conseguenze più gravi della stessa.
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