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MORTARA, PARLA IL PRESIDENTE DI ASM FABIO FARINA
05 Luglio 2024 - 07:15
L'ultima sezione realizzata del depuratore di Mortara
Lunedì il consiglio comunale delibererà la vendita della partecipazione che AsM detiene in Ld Reti: un pacchetto del 4,4% che sarà ceduto alla multiutility A2A, già azionista di maggioranza della stessa Ld Reti, per un prezzo di 8,8 milioni, al quale si è arrivati al termine di mesi di trattativa. In cassa entrerà molto più din un "tesoretto": è una somma senza precedenti per una realtà come Mortara. Per farne cosa?
Lo spiega Fabio Farina, presidente di AsM, alla guida di un consiglio di amministrazione composto di tecnici: «L’azienda è in fase di crescita. Parte delle risorse saranno investite per potenziare gli impianti di trattamento dei rifiuti liquidi. Inoltre di recente siamo stati incaricati dal Comune di Mortara (che ha il 99,96% di AsM) di redigere uno studio di fattibilità per la gestione del ciclo dei rifiuti, che potrebbe richiedere altri importanti investimenti».
Non finisce qui: «Intendiamo poi sviluppare il fotovoltaico, per ridurre la bolletta energetica, visto che il nostro depuratore consuma 4 megawattora all’anno». Infine una parte della somma ricavata sarà “messa a reddito”, ovvero investita sul mercato finanziario, in azioni o obbligazioni: «L’obiettivo – chiarisce Farina – è garantire al nostro Comune un dividendo stabile, un flusso costante di risorse pari a quello di quest’anno, 500 mila euro».
Farina in una precedente seduta del consiglio comunale, il 15 febbraio, aveva presentato uno studio da cui emergeva che i dividendi medi ricavati da Ld Reti sono inferiori a quelli che potrebbero derivare dallo stesso capitale investito in una serie di società quotate partecipate dallo Stato o dai Comuni, come la stessa A2A, Enel, Snam Rete gas, Italgas, Iren, Hera, Poste Italiane.
Se questa è la tesi sostenuta da chi ha lavorato per mandare in porto tecnicamente e politicamente l’operazione, non è certamente quella delle opposizioni consiliari, le quali non intendono approvare un progetto che non condividono minimamente per opposte visioni amministrative. Chi contesta la vendita di un bene pubblico – e non è la prima volta – è Giuseppe Abbà, di Rifondazione comunista: «L’azienda detiene un patrimonio in partecipazioni nella società Ld Reti, è come vendere la gallina che fa le uova. Questo è un ulteriore colpo che snatura AsM. Noi siamo contrari a questa operazione e lo diremo anche alla gente per strada, faremo dei volantinaggi».
Non vuole sentire ragioni neppure Silvia Piani (Forza Italia) che commenta: «Andiamo in consiglio comunale e ci chiedono di approvare un’operazione di AsM che vale quasi nove milioni senza aver avuto nessuna informazione in merito. È assurdo. Ancor prima di noi la città doveva essere coinvolta, almeno con una riunione pubblica. AsM è un patrimonio di tutti». Anche la Lega (al cui partito appartiene Simone Ciaramella, ex presidente di AsM) si batterà contro l’operazione. «Non condividiamo nulla, partendo dalle procedure che sono state seguite per arrivare a questa dismissione».
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