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A Garlasco raccolta differenziata da rivedere

Focus su riduzione dei costi e attuazione raccolta puntuale. Il contratto con Asm Isa scade a fine 2025, poi si andrà a gara?

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

12 Agosto 2024 - 14:40

A Garlasco raccolta differenziata da rivedere

La vicesindaca, con delega all’ambiente, Isabella Panzarasa (foto di Jose Lattari)

Migliorare il servizio di raccolta. Incrementare la percentuale di differenziata. E cercare di risparmiare, a fronte degli aumenti che sono stati determinati sia dalle nuove modalità previste da Arera per il calcolo della tariffa Tari, sia dagli adeguamenti Istat. Con questi obiettivi, l’amministrazione del sindaco di Garlasco Simone Molinari ha affidato a una società specializzata (la Ars Ambiente Srl di Gallarate) la redazione del progetto esecutivo per il servizio di igiene ambientale; l’importo impegnato è di 31.720 euro.

«Vogliamo un progetto attualizzato – spiega la vicesindaca, con delega all’ambiente, Isabella Panzarasa –, che includa le novità tecnologiche del settore e dell’esperienza di questi anni di raccolta porta a porta. È arrivato il momento di fare un passo ulteriore e puntare su un abbassamento della tariffa. Oggi le modalità del servizio non sono cambiate, e il cittadino non capisce perché i costi siano cresciuti. Dobbiamo muoverci verso una raccolta puntuale, progetto che da noi non è mai stato attuato. Da quando si fa il porta a porta, siamo passati dal 29% di differenziata al 70%, includendo la piazzola, ma è un risultato da minimo sindacale».

Aumentare la differenziata è quindi un obiettivo da raggiungere sia per ridurre l’impatto ambientale, sia per cercare di abbassare i costi, e quindi la Tari. Il servizio di raccolta, era stato affidato “in house” ad Asm Isa; il contratto scade a fine 2025. Dall’inizio del mandato, l’amministrazione non ha mai nascosto una certa insoddisfazione. E la redazione di un nuovo progetto sembra essere un passaggio preliminare all’indizione di una gara. «Sull’argomento – conferma la vicesindaca Panzarasa – abbiamo sempre avuto una visione “laica”. Andremo dove ci porta l’efficienza del servizio e la convenienza per i cittadini. Abbiamo anche patito il dover far pagare a 1.200 nuclei familiari, su 4.800, il bidone del verde. In molti Comuni questo servizio è incluso nell’appalto».

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