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Epidemia
13 Agosto 2024 - 12:00
I diversi casi emersi sul territorio e i nuovi focolai di peste suina – riscontrati in allevamenti di Tromello, Mortara, Gambolò, Torrevecchia Pia, Marzano e Santa Cristina – hanno fatto scattare restrizioni più rigide anche in provincia di Pavia, come stabilito nel regolamento dell'Unione Europea che norma la gestione dell'epidemia. I cambiamenti riguardano sopratutto le zone infette, ovvero quelle vicine ai focolai – in un raggio di tre chilometri (zona di protezione) e di dieci chilometri (zona di sorveglianza); in questi Comuni dovranno essere applicate misure più rigorose sia da parte degli allevatori (in materia di movimentazione degli animali), sia dei cittadini. I veicoli, ad esempio, dovranno essere parcheggiati solo in appositi spazi, e sull’asfalto (quindi non a contatto con la terra), con prescrizioni anche per l’organizzazione di eventi all’aperto con più di 20 persone, che dovranno essere autorizzati dai Comuni.
Intanto la Procura di Pavia, con il supporto dei carabinieri del Nas di Cremona, sta indagando per comprendere le cause della nuova ondata di epidemia di peste suina che ha interessato diversi allevamenti locali; per questo è stato commissionato anche uno studio epidemiologico. Una delle ipotesi al vaglio è che il virus negli allevamenti possa essere stato diffuso non soltanto dal contatto con cinghiali infetti, ma anche dalla scarsa applicazione delle misure di biosicurezza previste.
QUI SOTTO, UN VOLANTINO DI ATS PAVIA IN CUI SONO RIASSUNTI I PRINCIPALI ACCORGIMENTI CHE I CITTADINI DEVONO RISPETTARE PER EVITARE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS DELLA PSA
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