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Chiude l'Associazione Bocciofila Vigevanese

Bocce: Vigevano perde l'ultima società

Dopo la dismissione dell'ultimo impianto dove giocare in città, non aveva senso proseguire l'attività

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

31 Agosto 2024 - 11:39

Bocce: Vigevano perde l'ultima società

Scompaiono le bocce dalla città. Vigevano perde questo sport un tempo praticatissimo (si parla, negli anni d’oro, di duemila giocatori attivi, uno ogni 30 abitanti) perché una volta dismessa la struttura sportiva, non aveva senso che sopravvivesse una compagine. E così, nelle scorse settimane, in sordina, è stata dismessa l’ultima società. L’Associazione Bocciofila Vigevanese ha chiuso, dando la possibilità ai suoi tesserati di andare altrove. La presiedeva da sei anni Fulvio Picano, laziale di origine ma vigevanese d’adozione da oltre trent’anni. Picano è un bocciofilo di ottimo livello così come il figlio Simone, campione italiano lo scorso anno nella categoria paralimpica.

«Io, Simone e altri, tra cui Luigi Mangiarotti – spiega – abbiamo deciso di tesserarci a Como. Non è il luogo più vicino, ma è stata fatta una scelta che tenesseconto di strutture e blasone».

Fulvio Picano

Cronistoria: ad aprile proprio Picano ha consegnato le chiavi dell’ultimo bocciodromo che era attivo a Vigevano (una volta erano addirittura quattro) ai gestori del centro sportivo “Azzurri d’Italia”. Il Santa Maria, per intendersi. Alla mancanza di ricambio generazionale si affiancavano i costi delle utenze, sempre crescenti. «E quindi – commenta sconsolato l’ormai ex presidente – non si può portare avanti una società se non si ha dove andare a giocare. Lo scorso anno avevo tesserato un centinaio di persone. Quest’anno nessuna, volevo capire come si sarebbe evoluta la situazione». Di fatto è un liberi tutti: ognuno ora va dove ritiene. Como, o altrove. Il rammarico è anche per la dinamica di disgregazione sociale rappresentata dalla chiusura del bocciodromo. Molti anziani non giocavano o avevano smesso, ma andavano lì lo stesso tutti i giorni a vedere le partite. A commentare, a fare il tifo, a usare il bar senza comunque esagerare o importunare gli altri. Ora questa comitiva si è dissolta. «Nessuno sponsor, nessuna istituzione pubblica o privata – conclude il bocciofilo – si è fatta davvero avanti per aiutarci. E dire che la storia cittadina delle bocce è gloriosa, con campioni del mondo come Paolo Signorini e anche un comitato tecnico che operava qui. Rispetto al passato sono cambiate tante leggi, è sempre più difficile sia adeguarsi sia coinvolgere i
giovani. Avevamo in pista un progetto per coinvolgere dei ragazzi disabili, cheovviamente verrà abbandonato». L’atmosfera che si respira è quella della tristezza.

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