Cerca

il lutto

Addio a Giorgio Maini, ex segretario provinciale del Pci e sindaco di Pavia negli anni '80

È spirato lunedì sera all'ospedale di Stradella per una polmonite. Avava da poco compiuto 80 anni. Il ricordo dei vecchi compagni

Bruno Ansani

Email:

bruno.ansani@ievve.com

10 Settembre 2024 - 12:11

Addio a Giorgio Maini, ex segretario provinciale del Pci e sindaco di Pavia negli anni '80

È scomparso nella notte tra lunedì e martedì Giorgio Maini, ex segretario provinciale del Pci negli anni ‘70 e sindaco di Pavia dal 1980 al 1986. Da poche settimane aveva compiuto 80 anni.

È spirato all’ospedale di Stradella a causa di una forte polmonite contratta durante il ricovero avvenuto lo scorso 21 agosto per un’operazione urgente ma riuscita. Lascia la moglie Alma Biglieri e i figli Alberto, di 41 anni e Federica, di 38. I funerali si svolgeranno questa mattina (giovedì) in forma civile a partire dalla 11 alla Casa Funeraria B.B.M. in via Ciapessoni 21 a Pavia.

La notizia della scomparsa di Maini è stata accolta con dolore dai vecchi compagni di viaggio. Tra le reazioni, riportiamo quella di due ex sindaci di Vigevano. 

Luigi Bertone (sindaco della nostra città dal 1973 e il 1980) ha scritto sui social di «Ben triste e per me dolorosa notizia. È morto Giorgio Maini. Il dirigente del Pci che da operaio delle colline era divenuto sindaco del capoluogo. L'orgoglioso e cocciuto autodidatta che era passato dalla sezione alla federazione divenendone, assai giovane, segretario. Il cittadino che, lasciati gli incarichi senza mai lasciare l'impegno, ha lavorato alla conservazione della memoria di un'epoca che è stata tragica ed esaltante insieme. Se ne è andato l'amico che mi è stato compagno dalla prima giovinezza alla vecchiaia; davanti, a fianco, lontano o vicino, sentivo la sua presenza. Ora non più. Ad Alma l'abbraccio più forte e dolente».

Valerio Bonecchi, sindaco di Vigevano dal 1996 al 2000: «Giorgio Maini è stata una delle persone fondamentali nel mio percorso di vita e di formazione. Fu lui, nel 1973, a convincermi ad iscrivermi alla federazione giovanile comunista, iniziando, per quanto mi riguarda, una storia che, ancora oggi, pur con una consapevolezza diversa da quegli anni giovanili, influenza il mio modo di pensare, di "vedere" la vita. Giorgio è stato un esempio di cosa ha significato, per questo Paese, per l'emancipazione dei ceti popolari, la presenza del Partito Comunista Italiano. Giovane operaio, autodidatta, divenne segretario provinciale del Partito, ma soprattutto autorevole esponente politico di questa provincia, interlocutore credibile di persone che mai avrebbero pensato di avere rapporti con "i comunisti". Con lui ho vissuto, con un contatto pressoché quotidiano, gli esaltanti anni 70 del secolo scorso, quando la passione politica e il dibattito sul futuro era caratterizzato dai "pensieri lunghi". Giorgio in tutto questo ha avuto un merito fondamentale, che va riconosciuto soprattutto a lui, negli anni della sua direzione del Partito lavorò costantemente al rinnovamento del PCI in provincia, con coraggiose battaglie politiche, promuovendo una nuova generazione di "quadri" dirigenti, svecchiando riti e "liturgie" del Partito. Tutto questo avvenne con l'impeto e a volte con la grevità che tutti noi gli conoscevamo ma anche con l'ironia, la capacità di divertirsi, di scherzare, di non prendersi sempre sul serio che è stato un tratto importante del suo carattere. Oggi è un giorno triste, con lui se ne va, come detto, una parte bella, importante e anche felice della mia vita e della mia gioventù e che, grazie anche a lui, ricordo sempre con piacere e grande nostalgia».

IN GITA CON BERLINGUER 

Anche Enrico Berlinguer ogni tanto si prendeva un po’ di vacanza. Nel 1973 aveva conosciuto la provincia di Pavia dopo una serie di comizi elettorali per le politiche dell’anno precedente. Era rimasto colpito dall’Oltrepò Pavese e aveva deciso di passare un weekend in collina, con la famiglia. Un “buen retiro” di pochi giorni, da passare con la protezione e l’affetto dei compagni della zona. Nella foto sopra l’allora segretario generale del PCI con alcuni dirigenti delle sezioni dei comuni oltrepadani. Nel gruppo, garanti della tranquillità del leader, ci sono Giorgio Maini, all’epoca vice segretario provinciale (terzo da sinistra nella foto, riconoscibile anche per l’altezza) e un altro funzionario dell’apparato comunista, Giancarlo Mazza, il primo a sinistra nella foto, con il suo inconfondibile pizzetto. Di quelle giornate passate con Berlinguer, Maini non raccontava molto se non della estrema frugalità del segretario, la cui dieta era molto stretta: cena leggera e quasi subito a letto.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400