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Il ricordo

La scomparsa di Paolo Villa, ultimo ad avere vissuto l’epopea della Groppi di Cilavegna

Aveva 71 anni, ingegnere, i funerali si sono tenuti la scorsa settimana. È sepolto a Vigevano

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

12 Settembre 2024 - 12:25

La scomparsa di Paolo Villa, ultimo ad avere vissuto l’epopea della Groppi di Cilavegna

La Groppi alla fiera campionaria di Milano nel 1955

È stato l’ultimo a vivere l’epopea della fabbrica di liquori e di bibite Groppi. Paolo Villa, 71 anni è scomparso la scorsa settimana dopo un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute. I suoi funerali si sono svolti a Casteggio, dove risiedeva ultimamente e nello stesso manifesto funebre viene ringraziata la cittadinanza «che lo ha affettuosamente accolto». Paolo Villa, ingegnere, ha avuto una vita avventurosa, ora è sepolto nella tomba di famiglia a Vigevano. Si è sposato due volte, ha avuto tre figli e ha lavorato in diverse aziende che si occupavano di informatica.

Paolo Villa

Il fratello maggiore è già scomparso. Villa è l’ultimo che ha vissuto negli anni Sessanta e Settanta - mentre frequentava il liceo Omodeo di Mortara e poi l’Università per laurearsi in ingegneria - la storia di una delle più grandi e storiche aziende lomelline, la Groppi di Cilavegna. Produceva il “Groppi Soda” e nelle pubblicità del periodo bellico e prebellico l’antenato del Crodino era affiancato a un cammello che non resisteva alla bibita. Un altro liquore che ha avuto un successo straordinario fu la Crema Millefiori Groppi. La famiglia Groppi, arrivò a Cilavegna da Garlasco a fine Ottocento e aprì una drogheria. Ai primi del Novecento alcuni dei nove figli gestivano i coloniali, altri si dedicavano ad altro. Uno di loro, Mario, iniziò a sperimentare un liquore le cui sostanze rimasero segrete e che diventò poi la Crema Millefiori. All’interno un rametto di saggina con dello zucchero cristallizzato. Nella fiera campionaria di Milano del 1954 la Groppi aveva un grande stand. Altre ditte, come ad esempio la Campari, in quel periodo esponevano con una sedia e una valigia. Mario Groppi negli anni Trenta lasciò il lavoro per una malattia e fu la moglie a proseguire sino agli anni Cinquanta con l’aiuto dei generi tra cui Libero Villa. La produzione arrivò a più di centomila bottiglie all’anno e l’azienda aveva circa 120 dipendenti. Oggi sono in pochi a ricordarlo.

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