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Il progetto

Vigevano: così saranno “i nuovi oratori”

La Diocesi progetta il rilancio degli spazi parrocchiali dopo un bando vinto. L'obiettivo è offrire ascolto ai giovani

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

19 Settembre 2024 - 15:21

Vigevano: così saranno “i nuovi oratori”

L’oratorio come luogo per “captare” il disagio giovanile e farsene carico. Non solo sacerdoti, che del resto vanno sempre diminuendo, ma anche professionisti per il progetto “Giovani protagonisti in Lomellina: gli oratori come spazi di crescita e comunità”. Lo propongono la Diocesi di Vigevano insieme alle fondazioni Caritas e Pio Istituto Negrone, con dieci parrocchie. Tutto è realtà grazie alla vittoria del bando Porte Aperte, finanziato da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni di comunità.
Il progetto è stato presentato lunedì in vescovado. «L’obiettivo – hanno spiegato il vescovo, monsignor Maurizio Gervasoni, e i sacerdoti presenti – è quello di potenziare i dieci oratori coinvolti come “spazi di crescita e comunità”, promuovendo ambienti attrattivi, aperti e accessibili per pre-adolescenti, adolescenti e giovani. Questo intervento intende rispondere ai bisogni educativi e di socializzazione dei giovani favorendone il protagonismo». Tradotto in parole semplici: all’interno degli oratori, dopo aver diffuso la voce in tutti i modi (scuole, social network, passaparola, volantini nelle bacheche), verranno allestiti interventi educativi con programmi di supporto destinati a giovani dai 6 ai 17 anni, con attività pratiche tipo laboratori o stage presso associazioni di volontariato o enti del terzo settore. Non mancheranno interventi di formazione dedicati a chi ha responsabilità educative (come volontari e animatori) e la promozione a partecipare ad eventi culturali, ambientali e sportivi. La sintesi di tutti questi propositi vuole il riconoscimento degli oratori come spazi di riferimento educativi per la comunità. Come, del resto, era una volta.

La presentazione di lunedì


Verranno coinvolti il Negrone e le parrocchie vigevanesi di Santa Cecilia al Sacro Cuore, Beata Vergine Addolorata, Santa Maria di Fatima, San Cristoforo in San Pietro Martire, Cuore Immacolato di Maria. Inoltre Cassolnovo, Sannazzaro, Gambolò, Mortara, Parona. «La progettualità – ha aggiunto don Riccardo Campari, direttore diocesano della pastorale giovanile – è biennale. L’équipe di psicologi, educatori, pedagogisti coinvolta verrà affiancata in modo attivo, con l’obiettivo che gli oratori ridiventino un punto per aggregare i giovani e svilupparne le competenze». Il progetto era partito da giugno ma potrà concretizzarsi solo prossimamente, vista la attuale certezza di ottenere i fondi dai bandi.
«Sarebbe bello – ha aggiunto don Moreno Locatelli, direttore di Caritas diocesana – che una volta concluso questo biennio, il sostegno economico prosegua negli anni a venire. Avendo meno sacerdoti la scelta di figure professionali capaci è fondamentale, sotto tutti i punti di vista». Quindi: rivedere gli oratori pieni, con ragazzini che giocano e soprattutto vengono ascoltati, capiti, consigliati in un ambiente sicuro che non è la strada. Intercettare i più problematici sarà la vera sfida da vincere. Cioè le pecorelle smarrite, quelle a cui davvero si rivolge il progetto.

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