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Lavori al Museo archeologico di Gambolò, si riapre a ottobre

È in corso la rinteggiatura delle sale del Castello che ospitano i reperti. L’amministrazione in cerca di fondi per ampliare gli spazi e realizzare una sezione longobarda

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

20 Settembre 2024 - 09:53

Lavori al Museo archeologico di Gambolò, si riapre a ottobre

I lavori all'interno delle sale che ospitano il Museo archeologico lomellino nel Castello di Gambolò

Ancora un paio di settimane di lavori e il Museo archeologico lomellino di Gambolò potrà riaprire al pubblico le proprie sale. «Da ottobre ripartiamo con le visite e le attività», conferma il direttore, il dottor Stefano Tomiato. Gli interventi in corso erano stati pianificati da mesi nell’ambito di una serie di manutenzioni degli spazi espositivi. In questi giorni gli operai stanno ultimando la tinteggiatura delle sale. Il costo degli interventi è di circa 7.500 euro, risorse che il Comune aveva stanziato lo scorso gennaio all’associazione archeologica lomellina, ovvero la realtà che ha in gestione il museo. Oltre alla ritinteggiatura, verranno effettuati dei piccoli interventi si sistemazione e di riqualificazione generale degli spazi.

«Era necessario rinfrescare le pareti – riferisce il direttore del Museo Stefano Tomiato – perché l’ultimo intervento di quel tipo risale a circa 25 anni fa. Dovremmo concludere entro un paio di settimane, a inizio ottobre dovrebbe essere tutto pronto. Non ci sono interventi radicali e sull’allestimento non sono al momento previsti stravolgimenti».

L’amministrazione del sindaco Costantino punta a ottenere dei contributi per finanziare un ampliamento degli spazi museali (attualmente circa 250 metri quadri), realizzando nuove sale all’interno di Castello Litta. L’idea è prevedere una sezione dove ospitare i reperti della necropoli longobarda – ci sono i corredi di 27 tombe – scoperta nel 2018 nei pressi della frazione Belcreda, durante i lavori di realizzazione del metanodotto. «Il progetto di allargare il nostro Museo – conferma il primo cittadino Antonio Costantino – rimane, ma sarà essenziale riuscire a trovare delle risorse pubbliche per finanziare l’intervento, attraverso fondi regionali, statali, o europei. Il nostro Museo è una realtà culturale importante, e merita di essere valorizzato».

Intanto, proseguono le attività dell’associazione archeologica, che spesso organizza viaggi culturali; il prossimo sarà il 19 e 20 ottobre, alla scoperta delle testimonianze archeologiche dell’Appennino bolognese (info sul sito del museo).

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