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Vigevano
28 Settembre 2024 - 13:47
VIGEVANO - Centinaia di persone hanno partecipato questa mattina alla manifestazione di protesta contro il previsto abbattimento dei 12 tigli che fiancheggiano il mercato coperto, nell'ambito del progetto di riqualificazione dell'area di via Rocca Vecchia.
Oltre 200 persone hanno preso parte alla manifestazione, ma molti di più i cittadini che sono passati a firmare la petizione (oltre 600). La petizione proseguirà nei prossimi giorni e settimane e sarà poi inviata al Comune con la richiesta di salvaguardare le bellissime (e sane) piante presenti.
La manifestazione era è stata promossa - in seguito ad un animato incontro in commissione consiliare che si è svolta la scorsa settimana - dalla Consulta Ambiente Vigevano e ad essa hanno aderito, oltre alle singole associazioni di volontariato e che ne fanno parte, la CGIL, l'ANPI e anche diversi gruppi di minoranza: Pd, Polo Laico, Movimento 5 Stelle (qui la locandina con tutte le adesioni) Anche Rifondazione Comunista e Vigevano Prima di Tutto hanno dato la propria adesione all’iniziativa. Obiettivo: fermare l’abbattimento modificando il progetto, che prevede la sostituzione della soletta e rivedere complessivamente il piano di riqualificazione dell’area, per il quale (al momento) non ci sono nemmeno tutti i fondi necessari.
LA RACCOLTA DI FIRME
Si potrà firmare la petizione contro il taglio degli alberi anche nei prossimi giorni e settimane: gli organizzatori comunicheranno a breve dove e quando. Intanto, per sottoscriverla, ci si può anche recare presso il commerciante di frutta e verdura (l'ultimo rimasto) che opera sotto l'area del mercato coperto (tutte le mattine dal lunedì al sabato).
LA MANIFESTAZIONE
Alle 10 l'area del mercato coperto cominciava a essere animata dai partecipanti, il cui numero è cresciuto progressivamente fino ad arrivare a circa 200 persone presenti, con un forte ricambio tra chi andava e veniva, tra chi passava più velocemente solo per firmare la petizione promossa dagli organizzatori: ai banchetti la fila era permanente. Molto i cartelli con slogan a difesa degli alberi, che qualcuno teneva abbracciati, mentre l'attore Stefano Chiodaroli si faceva persino incatenare a uno dei tigli.
Una parte della manifestazione è stata dedicata agli interventi. Ha introdotto Massimo Gallina, presidente della Consulta Ambiente. "La perizia del 2019 - ha detto - indica la necessità di sola manutenzione perché la soletta attuale porta già 400 kgmq e non 300 come ha detto il sindaco, che probabilmente non l'ha ancora letta. La soglia di 400 basterebbe per gli affollamenti ma si può portare a 500-600 con un intervento che costerebbe un quarto o anche meno di quello che si vuole spendere. Poi manca l'autorizzazione paesaggistica, che è obbligatoria per legge: loro non l'hanno fatta, dicono che la faranno. Poi vogliamo una perizia sui tigli, non per conoscerne la salubrità ma per sapere se creano danni e dalla perizia si capisce che non lo fanno perché non c'è nessun spanciamento nelle pareti laterali. Il sindaco deve sindaco e la giunta devono fare un passo indietro e cominciare a parlare con le associazioni con la Consulta con i cittadini e cercare di arrivare a delle scelte condivise".
Silvia Baldina (consigliera comunale Movimento 5 Stelle) ha ricordato come la richiesta di svolgere una commissione consiliare sul progetto mercato coperto risalga ad agosto e poi si è svolta pochi giorni fa. "In pratica la commissione serviva per capire perché debba essere rifatto questa copertura dell'area e perché deve essere fatta la soletta del Naviglio, perché debbono essere abbattuti 12 tigli che hanno dai 70 agli 80 anni e sono ormai parte della nostra città Quindi è un veramente un abominio distruggere questa bellezza, anche perché non è necessario: non è stata fatta nessuna perizia che ci dica che qua sotto i nostri piedi le radici stanno intaccando le sponde e la soletta del Naviglio". Ed ha aggiunto Luca Bellazzi (Polo Laico): "In commissione ci sono state figure agghiaccianti fatte dall'amministrazione, che non aveva neanche le risposte alle domande banali che abbiamo posto .La sostanza è che si vogliono risparmiare soldi sulla base di indicazioni dell'azienda che ha l'appalto per fare i lavori e non c'è nessuno in comune in grado di contestare questa decisione: la ditta ha detto che non riesce a lavorare con le piante e così si buttano giù. In realtà il progetto esecutivo non prevede l'abbattimento dei tiglii, anzi dice che vanno tutelati e che nel caso si dovessero trovare cose che interferiscono bisogna valutare. Ma sicuramente queste erano state valutate, visto che sono qua da 80 anni mi sembra difficile pensare che l'ingegnere non le abbia valutate Dopodiché, siccome si stava alzando un po' di fumo su questa cosa il Comune ha buttato in pasto ai cittadini che per loro tanto si bevono qualsiasi cosa un progetto di riqualificazione, che è stato affidato per continuità con il progetto della Sant'Ambrogio allo studio Oddo Lopez, che sono bravissimi ma con 3.000 euro lordi ovviamente non potevano fare chissà quali progetti. Infatti han fatto solo uno studio di fattibilità. Ne hanno presentate tre versioni ed è stato scelto quello che piaceva al sindaco e che prevedeva ovviamente il mantenimento dei parcheggi, che sono l'unica cosa fondamentale in questa città. Così si perde un'occasione di rigenerazione urbana, cosa che invece in tutte le città del mondo sta avvenendo".
Ha proseguito Alessio Bertucci (capogruppo consiliare PD): "Oggi siamo in tantissimi, cosa strana perché solitamente il vigevanese un po' sonnecchia, un po' dorme, un po' si lamenta. Oggi invece siamo qua e siamo riusciti a portare sotto il mercato coperto tante persone che pensano come noi che questo progetto non sia da realizzare. Io ricordo che la soletta magari è da sistemare e sicuramente va fatta ed è già finanziata. Ma la copertura non lo è e se buttano giù, tutto rimane così e il pressapochismo di questa amministrazione comunale lo possiamo vedere da altri cantieri come Cavallerizza, Cagnoni, cavalcavia La Marmora.. Anche la questione delle attività economiche sotto il Mercato coperto non è stata presa in considerazione. Ma l'obiettivo di oggi è sicuramente salvare le piante e per fare questo dobbiamo mobilitarci tutti, non solo oggi ma anche nei prossimi giorni. La petizione continuerà e noi la porteremo in consiglio comunale e in tutte le sedi possibili". Infine Arianna Spissu, anche lei consigliera Pd: "Questisono temi che stanno a cuore a tutta la città, che ha poco verde e il poco che c'è viene tenuto male e in questo caso addirittura minacciato di abbattimento, contrariamente a quanto invece chiaramente indicato dal progettista, che prevedeva il mantenimento degli alberi. Non è così che un amministrazione deve lavorare: questa è un'area strategica a ridosso di Piazza Ducale e andava fatto un progetto di rigenerazione urbana come sta avvenendo in tutte le città tranne che a Vigevano. Speriamo di riuscire, grazie al movimento popolare, a fermare questo scempio".
In mattinata la Cgil Pavia, che aveva dato la sua adesione al sit-in ha rilasciato un comunicato stampa. Eccone il testo.
La questione dei lavori di sistemazione del mercato coperto di Via Rocca Vecchia a Vigevano mostra tutta la sua criticità quando non c’è un coinvolgimento preventivo dei soggetti interessati. Nella necessità di una messa in sicurezza dell’area, partendo dalla buona fede delle perizie effettuate, e dovendo tenere conto sia delle esigenze di rigenerazione urbana che delle attività produttive, la soluzione migliore si può ottenere solo con la condivisione degli interessi comuni. Se l’iniziativa economica è libera, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Nel caso specifico salvaguardare degli alberi centenari non risponde solo a logiche ambientali ma di tutela complessiva del paesaggio, del benessere in senso più ampio, con interventi di recupero a livello di infrastrutture e servizi, limitando il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale consentendo alla comunità di riappropriarsi e di rivivere nuovamente gli spazi rigenerati, con evidenti miglioramenti nella qualità della vita e nella sfera sociale, economica e ambientale.
Era possibile raggiungere questi obiettivi? Certamente ci si poteva provare, attivando una interlocuzione preventiva con tutti i soggetti “portatori di interesse” evitando di arrivare a cose fatte, quando ormai non sembrano più possibili scelte alternative. Si rischia di creare danni alle attività produttive che non hanno certezza sui tempi di realizzazione degli interventi, mentre gli alberi potrebbero essere sacrificati inutilmente, non provando ad individuare soluzioni alternative con danno all’ambiente e di conseguenza sulla salute dei cittadini stessi. Con un potenziale spreco di risorse pubbliche.
Un'altra occasione sprecata di buon governo del territorio
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