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Tigli di via Rocca Vecchia, si apre uno spiraglio per la loro salvezza

Il caso del cantiere al Mercato coperto. Dopo la protesta l'amministrazione ammorbidisce la propria linea: i lavori saranno divisi in piccoli lotti per verificare se vi è un'effettiva interferenza delle radici delle piante. Intanto sono state depositate in Comune le 1.850 firme contro l'abbattimento

Bruno Ansani

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bruno.ansani@ievve.com

09 Ottobre 2024 - 21:30

Tigli di via Rocca Vecchia, si apre uno spiraglio per la loro salvezza

VIGEVANO - La sorte dei 12 tigli di via Rocca vecchia è ancora appesa a un filo, ma si è aperto uno spiraglio per vederli ancora in piedi, allineati lungo l’area del Mercato coperto. Martedì in tarda mattinata il sindaco Andrea Ceffa, con il dirigente del settore tecnico Enrico Rossi ha incontrato alcuni dei promotori della petizione per salvare gli alberi, accompagnati da un tecnico.

A confronto due visioni ben distinte: da una parte l’amministrazione comunale, che sulla base di un sopralluogo e di un “assaggio” sulle radici di uno dei tigli ha deciso di eliminarli per permettere di rifare la soletta del Naviglio Sforzesco; dall’altra chi crede che i lavori vadano senz’altro fatti, ma che i tigli non rappresentino un ostacolo. Come, del resto, era previsto anche nel progetto definitivo dello studio Arduini di Reggio Emilia approvato dalla giunta nel 2023, che garantiva la conservazione delle piante.

Il Comune ha ammorbidito la propria posizione più nel metodo che nella sostanza. Resiste la convinzione che le radici degli alberi creino interferenze con la soletta e i lavori da effettuare e che il taglio delle radici comprometta la stabilità dei tigli stessi. La differenza, come spiega il sindaco Ceffa sarà nell’approccio. «Stiamo pensando di organizzare i lavori in piccoli lotti, per permettere di verificare qual è effettivamente la situazione. Se emergerà, e verrà certificato da tecnici e agronomi, che non ci sono interferenze delle radici e che eventuali interventi sulle piante non mineranno la loro stabilità, allora non ci sarà ragione per abbatterle».

Il cantiere partirà quindi con lo smantellamento della pensilina (e sta maturando l’opinione che non sia strettamente necessario rimpiazzarla con una nuova), a partire dall’affaccio su via Roma e piazza Sant’Ambrogio. La seconda fase, la rimozione dell’attuale pavimentazione, partirà invece dal lato opposto (Seminario, Rocca Vecchia). «Quello che abbiamo chiesto - spiega Luca Bellazzi, consigliere comunale del Polo Laico - è di aprire e vedere qual è la situazione reale, poi decidere su basi tecniche. Nessuno vuole tenere in piedi piante pericolose, ma questo non può essere stabilito a priori senza una verifica sul campo».

Da escludere che le radici dei tigli possano essere penetrate nella soletta di cemento armato. Più probabile che si siano infiltrate radici superficiali nel terrapieno tra il pavimento in calcestruzzo e la soletta, ma non essendo le vere e proprie “fondamenta” degli alberi (secondo questa ipotesi cresciute esternamente alla sponda in mattoni di 80 centimetri) potrebbero essere rimosse senza conseguenze (vedi disegno qui sopra).

LA CONSEGNA DELLE FIRME

Lunedì mattina tre esponenti della Consulta Ambiente (il presidente Massimo Gallina, Roberto Marin e Franco Ranzani) hanno depositato all’Ufficio Protocollo del Comune le 1.850 firme raccolte con la petizione che chiede al Comune di non abbattere i tigli di via Rocca Vecchia.

Un bottino di adesioni notevole, racimolato in una settimana, dalla affollata manifestazione di sabato 28 settembre al mercato coperto ai punti fissi di raccolta sino al presidio di domenica mattina sotto il Mercato Coperto che ha chiuso la fase della raccolta “fisica” delle firme, per poterle consegnare velocemente in municipio. La petizione prosegue online, sulla piattaforma Change.org , che ovviamente non va firmata da chi ha già aderito a quella cartacea. Nella mattinata di ieri (mercoledì) l’appello online era già stato sottoscritto da oltre 850 persone.

La consegna in Comune delle firme raccolte. Da sinistra Massimo Gallina, Franco Ranzani e Roberto Marin

I promotori sono: Sostenibilità Equità Solidarietà, Legambiente Lomellina, Lipu, Italia Nostra Lomellina, Slow Food Vigevano e Lomellina, Wwf Lodigiano Pavese, Tisinatt, Vigevano Sostenibile, Amici in bici, Kore Centro Antiviolenza, Sopramaresotto, Acli, Spi Pavia, L’Art 3 Vale anche per me, Cgil Pavia, Arte il Faro, OltreMare, Auser Vigevano, Rete Antifascista Vigevano, Polo Laico, Movimento 5 Stelle, Pd, Rifondazione Comunista.

Domenica mattina il sit-in convocato al Mercato Coperto ha raccolto minore partecipazione rispetto alla settimana precedente ma sono state raccolte comunque altre 180 firme. Nel corso della mattinata c’è stata anche la performance di Valentina Cova, di “Scarpanò - Teatro e Metodi Attivi”, che ha raccontato-recitato una favola sull’amicizia tra un ragazzo e un albero, narrazione simbolica sul legame tra uomo, città e natura, rappresentata in questo caso dai 12 tigli che potrebbero essere sacrificati.

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