Cerca

Vigevano, il caso

Una classe "sfrattata" fino a gennaio

All'asilo Santa Maria delle Vigne dei bambini di 4 anni devono stare nell'aula di informatica. La loro è inagibile da settembre

Davide Maniaci

Email:

dade.x@hotmail.it

04 Novembre 2024 - 09:46

Una classe "sfrattata" fino a gennaio

Non hanno un’aula propria da inizio anno. I bambini di 4 anni della sezione F della scuola dell’infanzia statale Santa Maria delle Vigne, in via Santa Maria, sono costretti a stare in una stanza di fortuna, l’aula di informatica. Questo per lavori in corso protrattisi oltremodo. La protesta arriva da qualche genitore: «Per quell’età lo spazio a scuola non è solo fisico, ma anche un contenitore, una sicurezza che acquisisce anche valenza pedagogica».

La prima rassicurazione del Comune, quella di terminare le opere entro il Beato Matteo, evidentemente non è stata rispettata. Ora la prossima scadenza pare essere gennaio. Da tempo il pavimento in linoleum dell’aula attualmente inagibile “ondeggiava” in modo preoccupante per colpa del riscaldamento sottostante. Il Comune aveva dato l’incarico a una ditta di provvedere in estate, a lezioni sospese, in modo da risolvere il problema senza arrecare disagio. I tempi, come a volte succede nelle opere pubbliche, si sono allungati e a settembre i bambini sono tornati a scuola senza che gli interventi venissero completati. «La soluzione che abbiamo trovato – spiega Giovanna Montagna, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di viale Libertà, di cui fa parte anche questa scuola materna – è stata all’inizio quella di far rimanere i bimbi nel salone al mattino e spostarli al pomeriggio in un’altra aula che i più piccoli lasciavano per andare a fare il pisolino. Poi abbiamo ritenuto di utilizzare l’aula di informatica. Alternative non ne abbiamo». Secondo quanto riferisce Montagna, che comunque non può che aspettare gli interventi affidati dal Comune, è stata garantita una soluzione entro le vacanze natalizie lavorando soprattutto di sabato, cioè quando l’asilo è sgombro, o comunque con le porte chiuse durante la settimana in modo da minimizzare il disturbo.
«Ritengo – aggiunge la dirigente – che la preoccupazione dei genitori sia normale, perché ogni dettaglio conta per la crescita del proprio figlio, e che in edifici che iniziano a far trasparire i segni del tempo che passa, questo sia un disagio fisiologico. Tutti vorremmo che quell’aula tornasse presto disponibile ai suoi legittimi occupanti, cioè i piccoli alunni della sezione F».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400