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I disagi

Domani sciopero dei treni. L’agitazione non interessa il personale Trenord

Venerdì 8 novembre potrebbero esserci ripercussioni sulle Ferrovie Nord e sulle reti gestite da Rfi

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

07 Novembre 2024 - 18:00

Domani sciopero dei treni. L’agitazione non interessa il personale Trenord

Sala d'aspetto della stazione di Mortara

Per l’intera giornata di domani, venerdì 8 novembre, a causa di uno sciopero nazionale che potrà interessare il personale del gestore dell’infrastruttura Ferrovienord, il servizio ferroviario lombardo potrà subire cancellazioni e variazioni su alcune linee. L’agitazione – precisano le stesse Ferrovie -  non coinvolge il personale di Trenord.

In particolare, potranno essere interessati i treni che circolano su rete Ferrovienord, cioè le linee regionali e suburbane che raggiungono Milano Bovisa e Milano Cadorna – da e per Saronno (S3), Seveso-Camnago (S4), Canzo-Asso, Novara Nord, Como Lago, Varese-Laveno – e la Brescia-Iseo-Edolo.

Lo sciopero potrà causare variazioni anche sul servizio delle linee “miste” che transitano su entrambe le reti, Ferrovienord e Rfi, cioè i collegamenti S1 Saronno-Milano Passante-Lodi, S2 Mariano Comense-Milano Passante-Milano Rogoredo, S9 Saronno-Seregno-Albairate, S12 Cormano Cusano Milanino-Milano Passante-Melegnano, S13 Garbagnate Milanese-Milano Passante-Pavia.

Saranno coinvolti anche i servizi aeroportuali Malpensa Express su Milano Cadorna e Milano Centrale e S50 Malpensa Aeroporto-Bellinzona. Per garantire il collegamento con l’Aeroporto di Malpensa, saranno previsti autobus sostitutivi, senza fermate intermedie, per eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto T1 (da via Paleocapa, 1) e tra Busto FS e Malpensa Aeroporto T1.

In attuazione di quanto previsto dalle modalità di sciopero, sulle linee su rete Ferrovienord viaggeranno i treni con partenza dalla stazione di origine tra le ore 6 e le ore 9 e tra le ore 18 e le ore 21, indipendentemente dall’orario di arrivo alla destinazione finale. Sulle linee “miste”, viaggeranno i treni che hanno origine su rete Rfi circoleranno fino a fine corsa se transitano negli orari 6-9 e 18-21 dalle stazioni di cambio rete – Milano Bovisa e Seregno. 

Le informazioni sulla circolazione saranno disponibili sulle pagine di ogni linea della App e del sito Trenord.

La protesta è indetta da diverse sigle sindacali lasciando sospeso il servizio di bus, tram e metropolitane e riguarderà le principali città italiane, incluse Milano e Roma, dove Atm e altre aziende di trasporto pubblico potrebbero interrompere tutte le corse per l'intera giornata. I sindacati hanno anche inviato una lettera aperta ai cittadini, giustificando lo sciopero come un atto necessario per migliorare le condizioni lavorative del settore.

ECCO LA LETTERA

Cittadini e cittadine, utenti del trasporto pubblico locale ci rivolgiamo a voi sapendo che insieme a noi siete gli unici a subire le colpevoli mancanze di questa condizione che si protrae ormai da troppi anni.

Questi Sindacati unitariamente proclamano per il giorno 8 novembre lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale per l’intera giornata con riduzione delle fasce di garanzie per il rinnovo del contratto nazionale, per ottenere migliori condizioni di lavoro e per promuovere una profonda riforma del settore, che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Il nostro obiettivo è trovare soluzioni per i lavoratori e le lavoratrici del settore e rispondere al bisogno di mobilità pubblica della cittadinanza. Quando ciò viene reso impossibile non dalle nostre rivendicazioni, ma dal disinteresse delle Istituzioni e dall’inadeguatezza delle controparti, lo sciopero rimane l’unico strumento legittimo per far sentire la nostra voce.

La responsabilità degli scioperi risiede nello scarso interesse per il Trasporto Pubblico Locale dimostrato nel tempo dai Governi e dalle Associazioni Datoriali che rappresentano le imprese. Dal 2010 il sistema di finanziamento del settore, erogato attraverso il Fondo Nazionale del Trasporto Pubblico Locale, ha subito ingenti tagli oltre ai mancati adeguamenti al tasso di inflazione. Per parte loro, le Regioni, se non con rare eccezioni, non hanno finanziato i trasporti pubblici, né sono intervenute con mirate politiche di settore.

Abbiamo assistito alla riduzione dei servizi e al decremento del potere d’acquisto dei salari, al peggioramento delle condizioni lavorative e all’aumento esponenziale delle aggressioni al personale front - line: per questi motivi la contrazione di personale operativo è in continuo peggioramento, producendo una carenza tra il 10% ed il 15% del personale necessario. Si stima che manchino più di 10.000 autisti per garantire non solo il servizio programmato, ma anche quello minimo essenziale.

Davanti a tutto ciò le Associazioni Datoriali hanno dimostrato di essere incapaci di progettare e investire nel futuro del settore e le imprese di produrre piani industriali di prospettiva, persistendo nella miope finalità di richiedere aumenti di produttività, flessibilità normative e diminuzione di costi, che comporterebbero solo un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro.

La nostra è una legittima vertenza che si compone di proposte di buon senso, in linea con le esigenze del mondo del lavoro e della cittadinanza. Pertanto, la politica, le Istituzioni, il Governo e le controparti datoriali facciano seriamente la loro parte per il rinnovo contrattuale e per avviare una riforma complessiva di tutto il settore.

LE NOSTRE RAGIONI SONO LE RAGIONI DI TUTTI!!!

 

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