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I trasporti

Linee ferroviarie, disservizi e cancellazioni dopo lo sciopero di martedì

L’associazione Mimoal in una nota condanna la disorganizzazione di Trenord, ma prende le distanze dagli atti di violenza (verbale e fisica) contro il personale viaggiante

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

07 Novembre 2024 - 11:49

Disservizi e cancellazioni nelle linee ferroviarie dopo lo sciopero di martedì

La stazione di Vigevano con un treno Caravaggio

Trasporti nel caos dopo lo sciopero di martedì. Ci sono state corse soppresse e disservizi. La sospensione dal lavoro era stata indetta dai sindacati dei trasporti per l’accoltellamento del capotreno sul Genova-Busalla. Purtroppo, però, martedì pomeriggio, a sciopero già finito e in orario garantito è scoppiato il caos. «Quando i disservizi all’utenza toccheranno il fondo?» si chiedono i pendolari dell’associazione Mimoal che ieri, mercoledì, hanno pubblicato un ulteriore comunicato entrando nei particolari della vicenda e condannando alcuni comportamenti inaccettabili: «Al termine dello sciopero si è ripetuta la situazione che troppo spesso avviene al termine di tutti gli scioperi del comparto e cioè la disorganizzazione e l’incapacità di Trenord di riavviare il servizio, aumentando così per molte ore dopo le 17 i disagi e la frustrazione dei viaggiatori - commenta Mimoal - Nello specifico sulla linea Milano-Mortara-Alessandria ci sono state 4 corse totalmente soppresse, 1 corsa partita con 72 minuti di ritardo, 2 parzialmente soppresse (di cui una con ulteriore forte ritardo). Tutto questo disagio è stato raddoppiato dall’inesistente o non veritiera e contraddittoria comunicazione in stazione a porta Genova e sull’App dell’impresa di trasporto. Questa miscela esplosiva ha esacerbato gli animi dei viaggiatori, già duramente provati non solo da questa giornata ma anche da quelle precedenti con disservizi. Decine di viaggiatori esasperati dalla situazione hanno tentato di aggredire macchinisti e capitreno sputandogli contro, minacciandoli e augurando loro di essere accoltellati come il loro collega il giorno precedente, lanciando anche oggetti contro i convogli in sosta. I viaggiatori sono esasperati e hanno ragione di esserlo però non sono giustificabili atti di violenza anche di gruppo contro persone che stanno lavorando. Il personale mobile di Trenord affronta gli stessi disagi dei viaggiatori (questo bisogna capirlo quanto prima) e quindi non è responsabile dei disservizi, tutta la comprensibile (ma non giustificabile) rabbia dei viaggiatori sarebbe molto più utile se fosse stata indirizzata nel chiedere le dimissioni dei vertici di Trenord e nel protestare sotto regione Lombardia. I viaggiatori per ottenere qualche risultato devono rivolgersi alle associazioni come MI.MO.AL e ai comitati dei viaggiatori, gli unici soggetti che combattono per il miglioramento del servizio. Se si dà forza a loro si potrà ottenere qualche risultato altrimenti le proteste sui social, la violenza verbale e fisica oltre a non portare nessun risultato squalificherà le richieste di miglioramento che faticosamente si stanno portando avanti nei confronti di regione Lombardia, Trenord e RFI. Ci permettiamo di dare un consiglio alle organizzazioni sindacali: i motivi degli scioperi devono essere comunicati chiaramente all’utenza anche facendo volantinaggi nelle stazioni e a bordo treno: sarebbe una mossa sfidante per tutti».

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