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VIGEVANO
14 Novembre 2024 - 16:40
I tigli di via Rocca Vecchia
VIGEVANO - Sembra segnata la sorte dei tigli di via Rocca Vecchia, dopo la presentazione della perizia agronomica richiesta dal comune. I 12 alberi sono piuttosto in forma, ma i lavori sulla soletta del Naviglio Sforzesco ne comprometterebbero la salute, trasformandoli in un pericolo. La relazione dei periti della Larix Italia, unitamente a una relazione del dirigente del settore tecnico comunale Enrico Rossi che giustificava la necessità dei lavori sulla soletta del Naviglio è stata letta in aula nel corso della discussione sulla mozione di minoranza (che ricalcava la petizione firmata da quasi 2.000 cittadini per salvare i tigli) dal capogruppo della Lega Marco Cividati, che ha concluso parlando di «pietra tombale sulla mozione e su quanto detto fino ad oggi». La pietra tombale, in realtà, verrà messa sui 12 tigli, il cui destino sarà l’abbattimento.
La discussione in consiglio comunale ha confermato la volontà dell’amministrazione e della maggioranza di procedere con il progetto. Ma c’è ancora un ostacolo, rappresentato dalla Commissione Paesaggistica, che dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni per esaminare il piano complessivo di rigenerazione urbana dell’area del Mercato coperto. Se la perizia agronomica decreta la fine dei tigli, tutto è ancora da vedere sui piani dell’amministrazione per quel pezzo di città. Se alla commissione verrà presentato ancora lo studio di fattibilità realizzato dagli architetti Oddo Lopez, l’esito non è scontato, anche perchè al momento non ci sono nemmeno le risorse finanziarie per realizzarlo.
Peraltro la relazione di Larix Italia non si limita a esaminare la salute degli alberi e constatare che i lavori li comprometterebbero. La perizia, infatti, si sofferma sul tema non secondario della sostituzione delle piante, proponendo «un filare di alberi della stessa specie, Tilia x europaea, con dimensioni importanti», dal diametro di 30-35 centimetri, i quali dovrebbero essere «posti a dimora nelle migliori condizioni di impianto per evitare il ripetersi di grossolani errori dovuti alla mancanza di rispetto delle esigenze delle piante, obbligate in spazi estremamente ristretti non certo consoni alle caratteristiche dimensionali a maturità proprie della specie di appartenenza. Si propone quindi una aiuola che occupi in parte l’attuale parcheggio a bordo strada, per circa 2 metri di larghezza».
Non si tratta di prescrizioni, ma se l’amministrazione non dovesse seguire le indicazioni fornite (che metterebbero a rischio i parcheggi di via Rocca Vecchia) si potrebbe concludere che dall’esame agronomico ci si aspettava solamente il via libera tecnico per eliminare i tigli e dare il via ai lavori, salvando i parcheggi e provvedendo al rimpiazzo con i classici alberelli di piccola taglia e modesto rendimento.
In una scala che va da "trascurabile" a "estremo", la “Classe di propensione al cedimento” dei 12 tigli di via Rocca Vecchia è a metà strada, livello “moderato”, con necessità di nuovi controlli ogni 2 anni per alcune piante, di 3 per altre. Nelle 47 pagine dell’indagine realizzata dallo studio lecchese Larix Italia si prospettano criticità sulle radici in relazione ai lavori da effettuare: «Diventa imperativo quindi il taglio raso delle radici a livello del colletto degli alberi e oltre in alcuni casi». Nella figura sopra gli agronomi illustrano quella che considerano la probabile disposizione delle radici dei tigli, che si sarebbero quindi sviluppate in senso orizzontale, infiltrandosi tra la pavimentazione e la soletta del Naviglio.
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