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MORTARA: LA CESSIONE DELLE QUOTE DI LD RETI
21 Novembre 2024 - 14:07
Il depuratore di Mortara, di AsM
Otto milioni e 800 mila euro, una massa di liquidità mai vista a Mortara tutta in una volta. È l’incasso della vendita da parte di AsM della propria quota di Ld Reti, pari al 4,4%, ad A2A, autorizzata dal consiglio comunale l’8 luglio scorso e perfezionata davanti al notaio nelle settimane successive. L’ingente gruzzolo è ormai da tempo arrivato ad AsM. Cosa ne è stato? «Sta rendendo molto bene», dice il presidente della partecipata Fabio Farina, che in consiglio aveva motivato l’operazione proprio con la necessità di far fruttare meglio il capitale. Ld Reti generava dividendi medi negli ultimi 13 esercizi di 314 mila euro all’anno, un livello ritenuto insufficiente rispetto alle opportunità offerte dal mercato.
Ma come sono esattamente investiti oggi quegli 8,8 milioni e cosa s’immagina di farne in futuro? La somma, rivela Farina, è stata divisa in due tranche. In parte è collocata in un prodotto assicurativo a capitale garantito emesso da un primario istituto di credito, che offre un 2% d’interesse in più rispetto alle condizioni standard. Per il resto è al momento in un conto deposito presso l’istituto bancario (diverso dal precedente) che gestisce il servizio di tesoreria di AsM e beneficia di un tasso d’interesse del 3,60%.
Per ora, dunque, nulla è stato speso di quegli 8,8 milioni, che sono stati solo investiti. Ma in futuro? «C’è un piano d’investimenti sul depuratore, necessario per far crescere l’azienda», si limita a dire il presidente, che da tempo ha promesso la presentazione di un piano industriale. Ma sul tappeto da tempo c’è anche l’intenzione del Comune di affidare in house ad AsM, forse in partnership con un privato, la gestione del ciclo dei rifiuti, quindi anche la raccolta porta a porta, che una volta veniva svolta dal Clir, oltre allo spazzamento strade e la conduzione dell’isola ecologica. Ancora nelle ultime settimane ci sono state riunioni. Se il progetto dovesse andare in porto, richiederà importanti investimenti.
Ma anche il Comune gradirebbe una parte del malloppo. Del resto le quote Ld erano iscritte a bilancio per un valore di 4.189.376 e hanno reso 8,8: c’è una plusvalenza di oltre 4,6, che andrebbe a utile. Cioè all’azionista.
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