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MORTARA: IL PARADOSSO DELLA MENSA SCOLASTICA
05 Dicembre 2024 - 06:40
La mensa scolastica di Mortara in una foto d'archivio
Con appena tre anni di ritardo la Regione ha erogato al Comune un contributo di 16.873 euro relativo all’anno 2020-21, riconosciuto perché la mensa scolastica utilizza una rilevante quota di prodotti biologici nelle preparazione dei menu. Ora quella cifra deve essere restituita agli utenti di allora, in proporzione ai pasti fruiti da ciascun bambino, in ragione di poco più di 20 centesimi l'uno. Un enorme carico di lavoro per gli uffici: il Comune rischia di spendere per la gestione burocratica della pratica più di quello che ha recuperato, assegnando comunque pochi spiccioli a famiglia.
Gli utenti in quell'anno, tra l'altro pesantemente segnato dal Covid e con lunghi periodi di chiusura delle scuole, erano 580. Tolti i morosi (ben 183, per i quali i crediti compensano i debiti), gli esentati dal pagamento (17), i bimbi di Olevano in convenzione (23) e chi ha maturato un credito inferiore a 10 euro (43), che la giunta ha deciso di non rimborsare, bisogna procedere alle restituzioni a favore di 314 utenti di allora, per un importo pari a circa 0,243 euro a pasto.
Gli uffici devono cioè fare complessi conteggi e istruire oltre 300 pratiche amministrative per assegnare a pioggia importi di poche decine di euro, per un totale di 10.525,8566 (hanno calcolato anche i decimillesimi di euro). Tutti costoro dovranno essere rintracciati e informati in qualche modo, con spese postali, anche perché una buona parte, visti i tre anni trascorsi, non frequenta più quella scuola. Una follia burocratica: possibile che non esistessero altri metodi un po’ più sensati per destinare in qualche modo questa somma?
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