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Vigevano
06 Dicembre 2024 - 12:12
L'aula consiliare di Vigevano
VIGEVANO - Con il sindaco Andrea Ceffa ancora agli arresti domiciliari e sospeso dalla carica, così come la consigliera comunale Roberta Giacometti, la maggioranza si ritrova senza i voti per proseguire il mandato. Gli scenari sono stati discussi nel tardo pomeriggio di giovedì nel corso di una conferenza dei capigruppo convocata soprattutto per una prima consultazione sul tema del nuovo ospedale, sul quale si attende una presa di posizione unitaria delle forze politiche o del sindaco facente funzioni Marzia Segù.
Inevitabile, però, nel corso della riunione, affrontare anche il tema della situazione politica post terremoto arresti. È ormai certo che il consiglio comunale verrà convocato nei giorni precedenti Natale - presumibilmente tra il 21 e il 23 dicembre - per l'approvazione del bilancio di previsione 2025 e discutere e votare il voto sulla mozione di sfiducia al sindaco presentata da 10 consiglieri di minoranza (se approvata si verificherebbe l'immediata decadenza del sindaco e lo scioglimento del consiglio comunale).
Al momento attuale la maggioranza può disporre di 11 voti contro i 12 della minoranza, ma i conti dovrebbero tornare in pareggio con eventuali dimissioni delle consigliera Giacometti o con la surroga di un consigliere "supplente": si va verso quest'ultima soluzione con l'accettazione della carica temporanea da parte del primo non eletto della lista Vigevano Riparte, Paolo Ariano. La conta torna quindi in parità, con 12 voti a 12. Una situazione che non consentirebbe di approvare il bilancio ma bloccherebbe anche la mozione di sfiducia.
Intanto prende posizione anche gruppo Liberalconservatore (Furio Suvilla e Claudia Montagnana) che chiede "al sindaco Andrea Ceffa, alla giunta e al vicesindaco Marzia Segù un atto di responsabilità e di dignità politica verso la città e i cittadini Vigevanesi e conseguentemente di rassegnare le proprie dimissioni. Si ricorda, infatti, che se ciò non avvenisse, le conseguenze sulla città sarebbero ovviamente deleterie e verrebbero inevitabilmente compromessi e definitivamente persi futuri progetti legali ai fondi del Pnrr e investimenti economici sulla città come la possibilità di avere un nuovo Ospedale
col rinnovamento totale dell’attuale come a Voghera, con danni gravissimi per servizi essenziali come quelli sanitari necessari ai cittadini vigevanesi".
La maggioranza, a quanto si è potuto apprendere, è preoccupata per la gestione dell'ente in caso di mancata approvazione del bilancio e di entrata in esercizio provvisorio. Si temono conseguenze sulla possibilità di spesa dell'ente, anche se in realtà - anche in caso di commissariamento - la situazione dovrebbe essere blindata da uno schema di bilancio e impegni di spesa già definiti e da tempi quindi rapidi per l'approvazione da parte di un inviato regionale. Al voto, poi, molto probabilmente, si dovrebbe andare comunque in primavera secondo le ultime indiscrezioni, che attribuiscono al ministero degli Interni l'intenzione di accorpare in un unico Election Day primaverile le consultazioni regionali di Veneto, Campania e Puglia e quelle comunali che nel 2020 (come nel caso di Vigevano) slittarono a settembre causa pandemia.
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