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lomellina
11 Dicembre 2024 - 17:02
Sta sollevando molte obiezioni il progetto, denominato “Solare Dorno - Neoen”, che prevede la realizzazione di un mega impianto agrifotovoltaico della potenza pari a 104,73 MWp, con l’installazione di oltre 171mila pannelli – con tecnologia a inseguimento solare, cioè montati su strutture che permettono l’inclinazione così da ottenere la posizione ottimale per l’incidenza dei raggi solari – su 215 ettari di territorio agricolo tra Dorno, Scaldasole e Pieve Albignola, in località Cascina Paralupo. A proporre la realizzazione dell’impianto (che dovrebbe rimanere in funzione per oltre 30 anni) è la società Neoen Renewables Italia Srl. Sul progetto hanno già espresso parere contrario i comuni di Dorno e Scaldasole, rilevando diverse criticità, sia rispetto alla documentazione prodotta, sia per i «significativi impatti negativi sul territorio», si legge nella valutazione del comune di Dorno, con una «forte alterazione del paesaggio percepito».
IL PARERE DEL COMUNE DI DORNO SULLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE DEL PROGETTO
«Il terreno altamente fertile e produttivo verrebbe sacrificato, quantomeno e senz’altro con riferimento alle produzioni tipiche locali (…) si verificherebbe il sacrificio di tradizioni contadine locali a favore di colture con scarsa probabilità di rendita economica (nei documenti si fa riferimento a colture sostitutive di pomodori)».
«Non risulterebbero adeguatamente tutelate le aree agricole della zona, elemento caratteristico della pianura e presidio del paesaggio lombardo, in particolare della Lomellina caratterizzata dalla tessitura storica del paesaggio, dettata dal reticolo dei canali, e dall'alternanza di colture agricole che danno continuità territoriale intervallata ad elementi quali boschi su dossi e pioppeti».
Nell’analisi si parla inoltre del rischio di alterare «l’habitat naturale di diverse specie animali e vegetali locali (…)».
E di una «pericolosità per la circolazione stradale, considerata l’estensione dei pannelli e forti riverberi estivi sul tratto rettilineo della viabilità che corre nella zona interessata».
LE CONSIDERAZIONI DI FUTURO SOSTENIBILE IN LOMELLINA
Sabato 7 dicembre scadevano i termini di presentazione delle osservazioni e Futuro Sostenibile in Lomellina, in collaborazione con l’Associazione di protezione ambientale riconosciuta Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), ha presentato un fascicolo di 33 pagine al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, evidenziando diversi aspetti negativi, a partire da alcuni dati riportati nel progetto che, secondo l’associazione, sarebbero incoerenti ed errati.
Ecco alcuni dei punti critici che evidenziano gli ambientalisti:
- I dati dimensionali dell’impianto AFV in progetto non risultano coerenti e univoci e in molte parti errati e non verificati sulla base di dettagliate planimetrie di layout opportunamente quotate e da tabelle recanti lo sviluppo di tutti i calcoli idonei ad accertare il rispetto dei requisiti del DM Agrivoltaico;
- Viene eliminata la coltivazione del riso, coltura di maggior pregio e reddito oltre che di maggiore valore storico-culturale ed ecosistemico per l’intero territorio della Lomellina e dei tre Comuni interessati dal progetto, pur constatando che la redditività agricola post operam (pari a 404.937,40 Euro oppure pari a 413.619,68 Euro - a causa degli errori evidenziati la cifra oscilla tra questi due valori) - è notevolmente inferiore rispetto al reddito agricolo medio annuo ante operam pari a 472.522,25 Euro;
- Nelle relazioni presentate, inoltre, non si fa il minimo accenno alla presenza di un’impresa agricola che sia cointeressata economicamente anche alla parte elettrica del progetto agrivoltaico. Il proponente si dilunga con dubbia enfasi, invece, sull'assenza di impatti ambientali derivanti dalla installazione di 171.696 Moduli FV distribuiti su 215 ettari di territorio agricolo ghettizzati all’interno di una recinzione, dotata di apparati di illuminazione di videosorveglianza, che si estende per oltre 13 Km, in un’area dal valore storico-culturale, agricolo-produttivo ed ecosistemico molto alto come è quello dei Comuni Lomellini di Scaldasole, Dorno e Pieve Albignola.
- ovviamente il proponente non prende neanche in considerazione la realizzazione sull’area di un impianto agrivoltaico con potenza nominale inferiore meno remunerativa e una localizzazione alternativa dell’impianto, occupando, invece che terreno fertile, superfici già impermeabilizzate quali tetti di capannoni e magazzini, aree edificate abbandonate e/o dismesse ecc.
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