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Vigevano

Chiude il Caffè Commercio. Ecco la comunicazione della proprietà

Dal 7 gennaio l'attività si ferma

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

30 Dicembre 2024 - 13:48

Chiude il Caffè Commercio. Ecco la comunicazione della proprietà
Addio a un locale storico. Una chiusura dolorosa e improvvisa. Saranno, i prossimi, gli ultimi giorni di vita per il caffè Commercio. Varie ragioni per questa scelta, qui spiegate. Non c’è dubbio che Vigevano perda un pezzo importante della sua storia.
LE PREMESSE E L’AMORE PER VIGEVANO
«Il Caffè Commercio – esordisce Enzo Stilla, l’imprenditore vigevanese che ha riportato in vita il locale storico di Vigevano – è sempre stato un simbolo della nostra città, e vedere quell’angolo della piazza al buio per tanto tempo mi trasmetteva la sensazione che alla piazza Ducale mancasse qualcosa. Per questo, ho deciso di chiamare i proprietari dei muri e intraprendere il progetto di riaprirlo. Per me riaprire andava oltre all’attività imprenditoriale, significava, infatti, dare un contributo attivo a Vigevano, una città che mi ha accolto quando a 16 anni sono arrivato dalla Calabria, che mi ha dato tante “mazzate nei denti” ma che mi ha anche strutturato e dato tanto. In Calabria, infatti, dividevo il tempo tra la scuola che frequentavo al mattino, e il pascolare le pecore nel pomeriggio. Quando a 16 anni sono stato bocciato ho deciso che quella non era la mia strada e ho raggiunto mio padre, che negli anni Sessanta è stato costretto ad emigrare ed ha raggiunto la sorella che aveva sposato un vigevanese».
IL PROGETTO DI RINASCITA, LE FONDAMENTA DEL CASTELLO RECUPERATE
«È stato un progetto significativo – prosegue Stilla – non solo perché dettato da queste premesse, ma anche per l’enorme impegno che negli anni io, i miei soci e i miei colleghi abbiamo messo in questo locale. Compreso l’importante investimento economico: i costi, infatti, superano i 2 milioni e 300 mila euro. Abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione nel 2016 prevedendo di finire in un anno, e investendo molto meno. Una previsione che si è rivelata troppo ottimistica: i lavori infatti ne sono durati quasi due. Solo la bonifica delle cantine ha impegnato sei persone per 8 mesi. 
È stato un lavoro importante, in collaborazione con le Belle Arti, ma ogni mattone, di quelle che oltre ad essere le cantine del locale sono le fondamenta del Castello sforzesco, è stato recuperato. Inoltre, durante i lavori abbiamo abbassato il livello del pavimento di 70 centimetri, scoprendo un pozzo risalente al 1492, che al tempo fungeva da frigorifero. Un grandissimo impegno che però ci ha reso l’unico locale della Piazza Ducale, dove è possibile visitare le cantine. Per questo vedere riaperto il Caffè Commercio nel gennaio 2018, vivere parte della storia di Vigevano, la cui prima apertura come locanda risale al 1860, e dare nuovamente un servizio ai cittadini anche creando nuovi posti di lavoro, è stata una soddisfazione che ha sicuramente superato il peso degli sforzi. Ci siamo dati del tempo per raggiungere la copertura delle spese fissandola inizialmente a tre anni dalla riapertura. Tempo che abbiamo prolungato dopo la pandemia del 2020. In questi anni abbiamo sempre sostenuto il progetto economicamente, facendo sacrifici, cercando e trovando la collaborazione della proprietà dei muri del locale, la quale nel 2024 ci sono venuti incontro dimezzando il canone d’affitto. Il tutto sempre con la volontà di proseguire nel progetto e di garantire alla città un angolo vitale di piazza Ducale».

Enzo Stilla

LE PRIME DIFFICOLTÀ, E QUEI REGOLAMENTI...
«L’impegno, di energia e monetario, in questi anni – aggiunge l’imprenditore – è sempre stato costante, nonostante le difficoltà o i disagi che per gli esercenti del centro storico sono, mio malgrado, costretto a definire “normale amministrazione”. Un esempio sono i costi del plateatico che ogni anno tra suolo pubblico, smontaggio e rimontaggio superano i 30 mila euro. O ancora l’impossibilità data dal regolamento comunale di usare corde e fioriere a delimitare il plateatico, facendoci de facto perdere il controllo sull’afflusso di clienti e di conseguenza rendendo necessaria la presenza di una persona in più in turno. Il mio lavoro mi ha permesso di conoscere molte realtà, e ce ne sono tante, dove negli anni si sono cercate soluzioni che aiutino sia lavoratori sia gli esercenti. Se per esempio il plateatico si smontasse meno frequentemente riusciremmo ad ammortizzarne il costo. Nel 2022, a seguito della vicenda giudiziaria che mi ha colpito e che ancora sto affrontando, a capo della holding, di cui il Caffè Commercio è parte, non ci sono più io ma dei consulenti esterni. Il loro lavoro è analizzare la situazione delle aziende per garantire il buon andamento delle società».
I COSTI PROIBITIVI
«È chiaro – conclude Enzo Stilla – che in tale analisi la forte componente emotiva che mi ha sempre portato a investire nel Caffè Commercio non può essere un dato da tenere in considerazione. Non è infatti possibile sostenere l’attività di un’azienda che non genera profitto sufficiente a coprire le spese. Questo perché la proporzione tra flusso di persone in Piazza Ducale e incassi rende la gestione a livello imprenditoriale una perdita costante. Un locale aperto dalla colazione alla sera, infatti, naturalmente seguendo la normativa sul lavoro, comporta una turnazione di almeno 10 persone, e di conseguenza un costo del lavoro proibitivo rispetto agli incassi. Diverso sarebbe se la gestione fosse a conduzione familiare: un nucleo di quattro persone dedicato all’attività coadiuvato da pochi dipendenti può infatti gestire l’attività abbattendo i costi. 
LA CHIUSURA DAL 7 GENNAIO E LA DECISIONE CHE «SPEZZA IL CUORE» 
«Pertanto, a seguito di quanto vi ho esposto, con dispiacere, ma comprendendo e condividendo a pieno la decisione dell’organo amministrativo della holding, comunico che il Caffè Commercio chiuderà e che le attività cesseranno il 7 gennaio 2025. Questa decisione, che mi spezza il cuore, è stata difficile non solo per me, ma soprattutto per i dipendenti che hanno perso il lavoro. In 40 anni di attività imprenditoriale e con decine di progetti realizzati il mio obiettivo è sempre stato creare posti di lavoro e non licenziare. Non è stato facile quindi dare la comunicazione ai dipendenti. Tuttavia, sempre di comune accordo con la proprietà, le attrezzature non verranno smontate subito: chi vorrà nel prossimo futuro rilevare la gestione, verrà così agevolato. In tanti hanno creduto nel progetto del Caffè Commercio, ed io li ringrazio tutti».
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