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ABBIATEGRASSO: LUNEDì SERA

Un consiglio aperto sul futuro dell'ospedale Cantù

Mozione della minoranza già approvata da quattro Comuni

Claudio Bressani

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claudio.bressani@ievve.com

11 Gennaio 2025 - 08:00

Un consiglio aperto sul futuro dell'ospedale Cantù

L'ingresso dell'ospedale Cantù di Abbiategrasso

Sarà una seduta del consiglio comunale quasi interamente dedicata al futuro dell’ospedale quella convocata per lunedì dalle 21. Dopo gli interventi liberi che i consiglieri possono fare nella prima mezz’ora, ci sarà infatti un unico punto in discussione: un ordine del giorno presentato da tutti i gruppi di minoranza avente ad oggetto “L’ospedale Cantù di Abbiategrasso e il suo futuro”. Il testo è già stato discusso e approvato da quattro consigli comunali dell’Abbiatense: di Besate, Morimondo, Ozzero e Rosate. Quello di Abbiategrasso probabilmente si pronuncerà in una successiva convocazione.

La seduta si svolgerà in forma “aperta” come da regolamento, ma non potranno intervenire tutti i cittadini: oltre ai consiglieri la parola sarà concessa solo ad alcuni invitati. Di sicuro ci saranno il direttore generale dell’Asst Ovest Milanese, Francesco Laurelli, e il presidente dell’assemblea dei sindaci dell’Abbiatense Fabio Crivellin, primo cittadino di Albairate. La conferenza dei capigruppo si è riunita mercoledì sera per concordare altri inviti: potrebbero esserci il presidente della Consulta sui temi dell’ospedale, Giovanni Tragella, e uno dei componenti del gruppo promotore della proposta, illustrata in un’assemblea pubblica il 13 febbraio dello scorso anno, per il rilancio dell’ospedale attraverso una gestione mista pubblico-privata sul modello già attuato a Suzzara, in provincia di Mantova.

Proprio in questo senso va la mozione d’indirizzo. Il testo parte ricordando che all’ospedale Cantù, «ritenuto obsoleto negli anni ’90 e a rischio chiusura, è stata data nuova vita tra il 2009 ed il 2015 con la realizzazione di tre palazzine nuove e attrezzate con apparecchiature di ultima generazione, dal Pronto soccorso alle sale operatorie, grazie al finanziamento pubblico di 30 milioni di euro da Regione Lombardia».

Tuttavia «nel 2016 invece del rilancio annunciato è iniziato un lento, progressivo, inarrestabile depotenziamento con la chiusura del Pronto soccorso dalle 20 alle 8, la chiusura della sala gessi, la perdita del servizio di ortopedia chirurgica, la soppressione della presenza h24 dell’anestesista rianimatore».

Con queste premesse si chiede di «attivare un tavolo politico-tecnico per valutare la possibilità e le modalità di trasformazione dell’ospedale Cantù in una struttura a gestione pubblico privata secondo le linee guida di Regione Lombardia o la sperimentazione di eventuali nuovi modelli e forme adeguate a una coprogettazione tra pubblico e privato».

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